E’ tutto (o quasi) un problema di “trombe”! Questo almeno è ciò che si evince leggendo l’articolo del buon Werther Pedrazzi sul Corriere della Sera di oggi , che dopo aver analizzato la partita, celebrando la vittoria della Montepaschi in gara 1 e gara 2 ed individuando nelle “terre di mezzo” le difficoltà di Milano e la forza di Siena (22 palle perse dall’Armani, contro 7 soltanto recuperate), chiude il suo articolo con testuali parole: “Certo che, se domani sera anche i 12 mila del Forum (il doppio abbondante del PalaEstra) si dotassero tutti di una di quelle infernali trombe che avevano i toscani, forse nemmeno per la strapotente Siena sarebbe facilissimo giocare.” Forse ha ragione Werther, è tutto merito delle trombe e dei trombettisti (al secolo i supporters mensanini), che in ogni caso sono sempre meglio delle bottiglie di acqua piene, delle monetine, o di altri strumenti sonori, utilizzati in altri campi ed in altri ambienti. Ma forse Werther, che scrive nel più importante giornale generalista italiano, non è più abituato ad andare troppo in giro. Dove? No, non a Belgrado, dove in curva hanno tamburi ed amplificatori, e neppure all’OAKA di Atene, dove in campo finiscono spesso e volentieri oggetti non identificati ma che se colpiscono tendono a far male. Magari gli basterebbe anche spostarsi pochi chilometri da casa. A Cantù, per esempio, dove le trombe sarebbero il male minore, oppure a Varese, dove le trombe sono ospiti fissi! E poi, caro Werther, se fosse solo un problema di trombe, magari potresti suggerire a Milano di assoldare un’orchestra per accogliere Siena in gara 3. Magari con un direttore d’eccezione scelto appositamente per l’occasione! O forse potrebbe farlo direttamente Gianluca Pascucci, lo scout diventato manager, adesso amministratore delegato. Un poliedrico per eccellenza, che magari si troverebbe a suo agio anche in questo nuovo ruolo.