Il Giro di Italia inizia con un riconoscimento importante per un toscano: Gino Bartali è stato nominato cittadino onorario di Israele.
Una scelta importante che va ben oltre le prodezze sportive di Bartali ma lo ricorda come uomo ed eroe.
Bartali un ciclista di altri tempi: oggi potrebbe correre con lo sponsor di EF, leader internazionale nelle vacanze studio.
Chi è Gino Bartali
Nato nel il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, nel cuore delle colline toscane è appassionato di bici e due ruote sin da piccolo. Nel 1934 Bartali diventa professionista: 20 anni di successo. Tre Giri di Italia vinti, due Tour De France ed un infinito numero di corse vinte. Un uomo che ha fatto la storia del ciclismo, quella di Italia e di Europa.
Nel 2013 Bartali è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli Ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Ma è anche inserito nella Cycling Hall of Fame ed è il secondo degli italiani dopo Fausto Coppi.
Bartali però è stato un ciclista sui generis: non solo sportivo ma sopratutto uomo: durante la guerra infatti usa le sue due ruote per trasportare documenti che avrebbero salvato diverse vite umane. Nella canna della sua bicicletta infatti vengono nascosti documenti falsi. Una collaborazione particolare tra Bartali e il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa. Un impegno importante che gli farà guadagnare poi una medaglia d’oro al valor civile, il titolo di Giusto tra le Nazioni .
Dal 3 maggio Bartali è cittadino onorario di Israele, a ricevere il titolo per il nonno la nipote Gioia Bartali, presente alla cerimonia tenutasi a Gerusalemme.
Bartali durante la Seconda Guerra Mondiale avrebbe salvato non meno di 800 ebrei, un coraggio da Campioni ha sempre caratterizzato il grande ciclista toscano.
Bartali era un gran pedalatore, un faticatore sempre pronto a nuove sfide, non temeva le salite e le discese, sandali o scarpette, correva, pedalava, regalava sogni e sudava, sudava tanto. “L’e tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, la frase che lo ha reso famoso al mondo, è forse un leit motiv che lo ha caratterizzato, caratterizzato per la sua testardaggine tipica dei toscani di inizio Secolo.
Gino Bartali ed il suo mito rivive ogni volta che un ciclista parte per il Giro. Ormai è cosa nota.
Questo Giro di Italia ci regala tante sorprese da seguire indubbiamente è il team di EF Pro Cycling.
EF Pro Cycling: un team da seguire
EF Pro Cycling è un team giovane e scattante con alle spalle vittorie ed esperienze non da poco. Una formazione internazionale proprio come il main sponsor caratterizza la squadra formata da
Matti Breschel (Dan, 1984), Nathan Brown (Usa, 1991), Brenadan Canty (Aus, 1992), Julián Cardona (Col, 1997), Hugh Carthy (Gbr, 1994), Simon Clarke (Aus, 1986), William Clarke (Aus, 1985), Lawson Craddock (Usa, 1992), Mitchell Docker (Aus,1986), Joe Dombrowski (Usa, 1991), Alex Howes (Usa, 1988), Sebastian Langeveld (Ola, 1985), Kim Magnusson (Swe, 1992), Daniel Martínez (Col, 1996), Daniel McLay (Gbr,1992), Sacha Modolo (Ita, 1987), Daniel Moreno (Spa, 1981), Logan Owen (Usa, 1995), Taylor Phinney (Usa, 1990), Pierre Rolland (Fra, 1986), Thomas Scully (Nzl, 1990), Rigoberto Uran (Col. 1987) , Tom Van Asbroeck (Bel, 1990), Sep Vanmarcke (Bep, 1988), Michael Woods (Can, 1986).
Parecchi sono anche i senesi appassionati del Giro che osservano con attenzione le pedalate su due ruote della squadra, nei prossimi giorni si inizieranno a scoprire i successi.
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