Otto squadre e oltre cento bambini provenienti da tutta la Toscana, dall’Umbria e dal Lazio scenderanno in campo domenica 11 maggio per il II Torneo Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia Minirugby.
Nel rugby il cervello e il cuore contano più del fisico. Un motto che dà identità alle sfide con la palla ovale e che anche quest’anno, dopo il successo della prima edizione, torna a far divertire i bambini e il pubblico in un campo d’eccezione: le partite si svolgeranno infatti dalle 9 e per tutta la mattinata nel campo dello stadio Artemio Franchi, gentilmente concesso dall’A.C.Siena grazie anche alla collaborazione del Comune di Siena. Tra gli ospiti anche il responsabile formazione FIR Franco Ascione e il presidente del Comitato regionale toscano rugby Riccardo Bonaccorsi.
Il rugby torna quindi al Rastrello dopo 75 anni: le ultime partite con la palla ovale furono giocate nel 1939 tra le due squadre senesi del Guf (predecessore del Cus) e della Gil (Gioventù italiana del littorio).
Questa mattina la conferenza stampa nella Sala della Suvera dell’Accademia dei Rozzi, alla presenza tra gli altri anche del VQA Alessia Baiocchi, del comandante della polizia stradale Agnese Pane, del provveditore della Misericordia Mario Marzocchi, dei rappresentanti del Coni.
“E’ da iniziative come quella della Fondazione Ronald Mc Donald che possono nascere e svilupparsi progetti e collaborazioni importanti per i territori – ha detto Alberto Monaci, presidente del Consiglio Regionale della Toscana – , penso principalmente a Siena e al suo policlinico universitario. Se la medicina migliore per un bambino malato è far si che la famiglia faccia parte integrante della sua cura, perché non pensare alla nascita di una casa Ronald anche vicino al nostro ospedale?”.
“La Regione – ha aggiunto Rossano Mancusi, capo della segreteria dell’assessorato regionale alla sanità, in rappresentanza dell’assessore Luigi Marroni – esprime gratitudine alla Fondazione, alla luce dei risultati raggiunti dopo l’inaugurazione della Casa Ronald in prossimità dell’ospedale Meyer. La Fondazione ha avuto un’intuizione positiva con questo progetto e positiva è la sinergia tra pubblico e privato che evidentemente può funzionare. Auspichiamo anche su Siena la messa in funzione di una casa per ospitare le famiglie dei bambini ospedalizzati”.
“Torna il felice connubio tra la Fondazione per l’Infanzia, che opera nei servizi sociosanitari e Siena, che in questa area vanta una storica disponibilità dei propri cittadini – commenta Andrea Vigni, consigliere di amministrazione della Fondazione McDonald Italia – . Educare i giovanissimi sportivi a nobilitare il gioco come mezzo per divulgare il servizio e raccogliere fondi a vantaggio di coetanei gravemente malati, sostenuti dalla Fondazione per l’Infanzia, ha motivato me e gli amici del CUS Siena Rugby, che con i suoi ragazzi rappresenterà la città, ad organizzare questa seconda edizione. Molte istituzioni, associazioni e società, a partire dall’Amministrazione Comunale, hanno accolto e sostenuto con entusiasmo l’iniziativa, tanto da farci ritenere che possa divenire un gioioso appuntamento annuale, fonte di opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Intanto la Fondazione per l’Infanzia, durante l’anno trascorso ha accolto nelle Case Ronald circa 5000 persone, di cui 350 in quella di Firenze; grazie anche ai 1400 € donati nella prima edizione del Torneo, e il 16 aprile a Milano è stata insignita del premio Infant Charity Award”.
“Abbiamo fortemente voluto la presenza del rugby al Rastrello – ha detto l’assessore allo sport del Comune di Siena, Leonardo Tafani – proprio per riconoscere piena dignità a uno sport che negli ultimi anni è diventato di prim’ordine. Un encomio a una Federazione che ha saputo ben operare riuscendo, pur in assenza di radici culturali e storiche, a mostrare i valori più sani dello sport. Nel momento in cui discipline sportive con passati gloriosi rischiano di scomparire, la crescita del rugby rappresenta una sorta di miracolo nel panorama sportivo nazionale. Anche per questo il Comune non poteva non dare il giusto risalto a un evento che sposa uno sport dagli alti valori a una Fondazione con una missione importantissima. Siamo felici di fare la nostra parte e la promessa è quella di mettere nello scadenzario l’adeguamento delle strutture per valorizzare questo sport a livello cittadino”.
“Siamo orgogliosi di collaborare anche quest’anno con la Fondazione per l’infanzia Ronald Mc Donald Italia – ha detto Antonio Cinotti, vice presidente Cus Siena e responsabile sezione Rugby – . Riuscire a confermare quello che di buono è stato fatto nella passata edizione riproponendo un torneo di ottimo livello tecnico con significativi miglioramenti nell’organizzazione, è una soddisfazione. Dobbiamo ringraziare, oltre a tutti i dirigenti della Fondazione Ronald McDonald ed in particolare Andrea Vigni, il Comune di Siena e l’AC Siena che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno per i nostri ragazzi: giocare in campo all”Artemio Franchi. Un palcoscenico degno di una grande iniziativa di valore sociale”.
Otto le squadre che scenderanno in campo: CUS Siena, Rugby Mugello, Empoli, Viareggio, Città di Castello, Unione Orvietana Sparvieri, Firenze 1931, Gispi Prato.
La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald (www.fondazioneronald.it)
La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald nasce nel 1974 in USA e nel 1999 in Italia. E’ presente in 58 paesi nel mondo. Ha la finalità di aiutare bambini malati e lo fa, principalmente, attraverso la realizzazione e gestione di case che danno l’opportunità al bambino di usufruire delle cure ospedaliere per il tempo strettamente necessario e quindi passare il resto della giornata con il suo nucleo familiare, pur essendo lontano dalla casa naturale. In Italia le Case Ronald sono 5, distribuite sul territorio. Nel 2012, le Case Ronald e Family Room hanno ospitato 4.729 persone, generando un risparmio annuale per le famiglie accolte di oltre 2.000.000 €.
Non solo: proprio grazie alla Fondazione migliaia di bambini che vivono lontano da poli di eccellenza ospedaliera hanno potuto usufruire delle migliori cure mediche e di un’assistenza adeguata alla loro patologia.
Le famiglie vengono ospitate nelle case, con un simbolico contributo di 10 euro al giorno e devono provvedere ai loro consumi correnti: cibo, prodotti per la pulizia; ricevono tutti gli altri servizi, a cui si affianca un supporto psicologico e spesso servizi di volontariato. Le case sono sempre presidiate da personale della Fondazione che ha compiti prevalentemente organizzativi di supporto agli ospiti e di gestione dei servizi tecnici. I proventi necessari per l’attività di costruzione o ristrutturazione, di manutenzione, di conduzione delle case e per le spese del personale, provengono dalla destinazione di una quota parte del fatturato delle società licenziatarie del marchio McDonald’s, da donazioni che i clienti McDonald’s possono fare attraverso delle cassettine presenti nei locali e da eventi di raccolta fondi (il Torneo Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald minirugby under 12 è un esempio), e, ribaltando in modo virtuoso la classica ripartizione dei costi, ben il 70% viene destinato direttamente all’attività di sostegno bambini. Oltre alle case, se pur in modo marginale, la Fondazione segue anche altri progetti di sostegno al mondo dei bambini.
La prima edizione dell’Infant Charity Award, lo scorso aprile, ha visto tra le 8 associazioni e fondazioni premiate anche Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia, che si è aggiudicata il premio nella categoria “Associazioni di aiuto alle strutture ospedaliere e alla ricostruzione”. La prima edizione di un premio nato dalla volontà di riconoscere il lavoro di chi, tutti i giorni, si impegna a favore dell’infanzia ospedalizzata.
L’evento ha permesso di raccogliere fondi per l’acquisto di un ecografo portatile per il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Buzzi di Milano.