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Il Siena calcio femminile rischia di non iscriversi, tra difficoltà economiche e la mancanza di un campo

Siena femminile

Fatto l’ultimo brindisi, consumata l’ultima fetta di torta, è finito il tempo della festa per il Siena Calcio Femminile, che deve iniziare a pensare al futuro. Ragazze e dirigenti si erano presi una settimana di meritato relax per festeggiare un traguardo storico per la squadra e per l’intera città, la Serie A conquistata sul campo è un bellissimo sogno che si rischia di non trasformarsi in realtà per tutta una serie di problematiche che la società di Via Pantaneto deve risolvere quanto prima, in vista del termine per l’iscrizione fissato al 12 luglio.

Squadra. Innanzitutto, sebbene il gruppo attuale si sia meritato appieno la promozione e quindi la conferma, 15 elementi non sono assolutamente sufficienti per disputare una massima serie, anche considerando che vi sono alcuni elementi molto giovani che quindi necessitano di poter crescere gradualmente. Inoltre, lo scorso Campionato ha messo in luce, oltre ai grandi pregi, la grinta e il cuore di questo gruppo, anche qualche lacuna che le ha costrette a passare dai play-off per ottenere la promozione. Sarà perciò necessario ampliare la rosa con qualche altro elemento che abbia esperienza nella categoria e, possibilmente, con una prima punta che ormai da tre anni la società sta inutilmente cercando.

Impianto. La società senese, nonostante la promozione in massima serie, è ad oggi ancora senza un impianto sportivo. Nella passata stagione le quattro squadre bianconere (A2, Primavera, Giovanissime, Pulcine) hanno dovuto girare mezza provincia per allenarsi e hanno giocato praticamente un campionato intero in trasferta. Ponte d’Arbia, Monteroni, Asciano, Mazzola, Torre Fiorentina, Uopini hanno ospitato le senesi per le gare in casa, Castellina Scalo prima, poi San Gusmè hanno offerto il campo di allenamento per le grandi mentre le più piccole hanno girato per Alberino, Vico Alto, Arbia pur di continuare ad allenarsi. Un calvario sia per le ragazze che per la società, mentre quella che doveva rappresentare una voce in più fra le entrate ha finito per diventare una parte considerevole delle uscite, nel momento che i proprietari degli impianti andavano pagati. Stiamo lavorando perché quest’anno, considerando anche che gli allenamenti dovrebbero aumentare, una situazione del genere è improponibile.

Allenatore. Montanelli ha rassegnato le dimissioni a cinque gare dal termine, quando la situazione si stava facendo critica e anche i play-off erano a rischio. Giacomo Migliorini, padre del bomber Jessica, ha traghettato la squadra egregiamente fino alla fine, tanto da ottenere il miracolo della serie A: ma questi non è in possesso del patentino da allenatore, non potrà pertanto sedersi in panchina con questo incarico ma al limite come accompagnatore. E’ quindi necessario tesserare un allenatore che disponga del Patentino di Terza Categoria, per potersi iscrivere al campionato. Vi sono stati alcuni contatti, ma è ovvio che la scelta dell’allenatore dipende da altre situazioni che andranno valutate in precedenza, primo fra tutti il budget a disposizione.

Situazione economica. E questo è il vero punto dolente. Un simile salto di categoria comporta senza dubbio un investimento maggiore rispetto agli anni passati. Investimento sul gruppo, perché non si può pensare di chiedere tre allenamenti a settimana a gente che non viene solo da Siena, ma anche da Perugia, Firenze, Grosseto, senza dare un minimo rimborso benzina. E, senza rimborso, sarà anche difficile trovare nuovi innesti disposti a muoversi dalle rispettive case senza percepire nulla. Oltretutto, rispetto ad una A2 composta da quattro gironi, la Serie A a girone unico richiede trasferte più lunghe, impossibili da compiere in un solo giorno. Pensiamo a quella a Sassari, contro la Torres Campione d’Italia. A tutto questo vanno aggiunta la quota di iscrizione, circa 15.000 euro di cui due terzi andranno versati entro il fatidico termine del 12 luglio. Insomma, per una società che già fatica a far quadrare i conti non è un impresa semplice, sperando che non si ripeta anche quest’anno la telenovela dell’impianto sportivo.

 

Il presidente Landozzi, a nome del Consiglio, esprime tutta la sua preoccupazione: “Ringraziamo enormemente gli sponsor che ci hanno permesso quest’anno di raggiungere un traguardo di grande prestigio; ma la situazione per iscriversi alla serie A si sta purtroppo complicando. Stiamo aspettando risposte sul rinnovo della sponsorizzazione da parte dei nostri principali sponsor, ma al momento non le abbiamo ancora ricevute e il tempo sta correndo veloce. Il nostro Consiglio è composto da gente comune: io sono un artigiano, gli altri sono dipendenti, studenti…la cifra necessaria, irrisoria se paragonata anche solo lontanamente a un campionato professionista maschile, per noi diventa una somma considerevole, e nella situazione attuale è impensabile accollarsi un impegno economico così gravoso senza le necessarie garanzie.

D’altro canto, sarebbe un crimine gettare via un progetto serio, che in 12 anni  ha portato dalla fondazione alla Serie A, con oltre 60 tesserate, moltissime bambine, con una promozione ogni tre anni; per molti di noi il sogno di una vita, che le ragazze si sono guadagnate sul campo. Aiutateci a riuscire a viverlo e a farglielo vivere. Noi stiamo facendo di tutto per trovare soluzioni, ma è davvero dura se nessuno decide di darci fiducia, investendo su uno sport che sta acquisendo sempre più popolarità. Serie A significa partite trasmesse su RAI Sport, la figurina sull’album Panini e molto altro ancora: un occasione ghiotta per chiunque volesse darci una mano e ottenere visibilità nazionale. E pensare che basterebbero due euro da ogni senese per fare la serie A…”

 

 

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

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Katiuscia Vaselli

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