Sebbene oggi sia relegata nell’inferno della Serie B, la Robur Siena ha avuto, neanche tanto tempo fa, un momento di gloria piuttosto importante. Parliamo della prima metà dei primi anni 2000, quando sotto la guida del presidente napoletano Paolo De Luca i bianconeri disputarono il loro primo campionato di Serie A, un torneo al quale avrebbero poi partecipato per nove volte fino al 2013. Nell’estate del 2003, più precisamente, la compagine toscana otteneva una storica promozione nella massima serie del calcio italiano, accendendo un entusiasmo mai visto nella città del Palio.
Nell’annata 2003-04 gli sforzi della dirigenza fornirono all’allora tecnico Giuseppe Papadopulo una squadra piena di giocatori interessanti e d’esperienza. Tra di loro spiccavano il centravanti norvegese Tore Andre Flo e il difensore brasiliano Roque Junior, proveniente dal Milan, oggi una delle candidate alla vittoria del campionato italiano secondo le principali quote delle scommesse sportive di Betfair disponibili attualmente. Un altro giocatore di primo livello era senza dubbio Rodrigo Taddei, ala destra brasiliana di grande classe e molta corsa che in seguito sarebbe stato comprato dalla Roma, dove avrebbe messo a segno una serie di stagioni ad altissimo rendimento e sarebbe diventato famoso per il suo modo di esultare dopo un goal battendo la mano sinistra sul cuore, ricordando il fratello scomparso. Insieme a questi calciatori di rilievo vi erano altri gregari di lusso come Simone Vergassola, Bruno Cirillo, Leandro Cufré, Paolo Foglio e persino l’ex terzino sinistro brasiliano del Parma Junior, campione del mondo nell’estate del 2002 con la nazionale verdeoro. Menzione speciale va fatta per il capitano di quella squadra, quell’Enrico Chiesa che dopo anni di grandi prestazioni tra Fiorentina e Parma aveva trovato la sua dimensione a Siena prima di ritirarsi.
In quella storica annata il Siena finì al tredicesimo posto in Serie A, un ottimo piazzamento per una squadra che mai prima d’ora aveva calpestato il proscenio più importante, prestigioso ed esigente del calcio tricolore. Senza dubbio il grande colpo di mercato di De Luca fu quello di Tore Andre Flo, gigante scandinavo che con la nazionale norvegese aveva partecipato ai mondiali del 1998, ai quali aveva sfidato l’Italia negli ottavi di finale, e agli Europei del 2000. Nelle due stagioni all’Artemio Franchi il centravanti avrebbe segnato solamente 13 reti in 63 incontri totali, ma fu comunque l’emblema dell’ambizione di una dirigenza che non voleva che i bianconeri facessero appena una mera comparsata nella massima divisione.
Oltre al tredicesimo posto in Serie A, la truppa di Papadopulo fu capace di arrivare anche agli ottavi di finale di Coppa Italia, un torneo nel quale Chiesa e compagni non riuscirono ad avere la meglio di una Juventus solidissima e attrezzata per vincere lo Scudetto e che si impose per 2-1 sia all’andata sia al ritorno. Tuttavia, al di là dei risultati sportivi, quell’annata rimarrà per sempre storica per il calcio senese, che per la prima volta si sedette al tavolo dei grandi e sentì l’odore del calcio d’élite. Qualcosa che i tifosi del Franchi sperano di tornare a fare molto presto.