Una 21enne con le idee molto chiare. La colligiana Irene Siragusa si sta imponendo ai massimi livelli italiani dell’atletica leggera. Una vera atleta, amante dello sport, appassionata della sua disciplina. La giovane colligiana, che la prossima settimana compirà 22 anni, sta iniziando a farsi conoscere ampiamente anche nel territorio senese. Da pochi giorni, infatti, è stata anche premiata dal Gruppo stampa autonomo di Siena che l’ha scelta come personaggio sportivo dell’anno dell’area senese.
Un premio, questo, meritato, visti quelli che sono stati i risultati sportivi della Siragusa. L’atletica è nota, così viene tradizionalmente chiamata, come “la regina degli sport”. Una definizione, questa, data alcuni decenni fa. Oggi le cose sono molto cambiate. E allora, nell’interesse e nell’attenzione mediatica che va a premiare solamente alcune discipline sportive (con il calcio, il basket ed i motori sopra tutto il resto) chi fa atletica viene spesso relegato in secondo piano. Quasi come se l’atletica fosse diventato uno di quei cosiddetti “sport minori”. Non è così, ma spesso ci si ricorda dell’atletica (così come della scherma e di altro) solamente in occasione delle Olimpiadi.
Ma l’atletica è anche uno di quegli sport dove per emergere serve un impegno quotidiano e continuo. Servono pazienza e volontà. Qualità che Irene Siragusa sembra possedere in abbondanza. Lei sorride ed il suo sorriso lascia intendere e fa capire la passione con cui porta avanti questa disciplina. Inseguendo sempre nuovi sogni.
“Devo dire che è stata mia mamma ad avvicinarmi all’atletica, possiamo dire che la colpa è stata sua (e ride, ndr). Prima, da bambina, mi ero dedicata soprattutto al pattinaggio artistico. Successivamente è stata proprio mia mamma, che in gioventù aveva praticato l’atletica, a convincermi a provare anche questa altra disciplina sportiva. E devo dire che è andata bene, dato che mi sono veramente innamorata di questo sport”.
Quando hai capito che il tuo sport era l’atletica?
“L’ho capito quando ho preso parte ai primi campionati italiani, a Rieti. In quel momento mi sdoppiavo ancora, nel senso che praticavo ancora sia l’atletica che il pattinaggio. Lì ho fatto la mia scelta e ho proseguito solamente l’atletica leggera”.
Cosa ti appassiona dell’atletica?
“Mi piace vincere (ride ancora, ndr). Sono un tipo abbastanza agonista. In generale devo dire che mi piace l’intero mondo che ruota attorno all’atletica. In Italia mi piace confrontarmi con altre atlete in giro per il Paese e quando vado in competizioni europee è meraviglioso vedere da vicino e conoscere, e anche in quel caso confrontarsi, con atlete che magari avevi visto prima soltanto in televisione. L’atletica è un mondo molto vasto, e io lo adoro”.
Qual è la gara che hai disputato che oggi ricordi con maggiore emozione?
“Ricordo con grande emozione le gare dei 100 metri e dei 200 metri ai campionati italiani a Rovereto. E poi la mia prima gara con la Nazionale outdoor, a Tallinn e per un centesimo non raggiunsi la finale. Per me queste furono grandi emozioni”.
Dove svolgi i tuoi allenamenti quotidiani?
“Mi alleno a Colle val d’Elsa. Io ci sono cresciuta lì. E’ una buona pista, riusciamo ad allenarci con tranquillità”.
Ma quando hai iniziato a dedicarti a questo sport avresti mai pensato di raggiungere simili risultati?
“Devo dire di no. Non lo credevo. Diciamo che nel pattinaggio artistico non eccellevo, non ero una cima”.
Come mai tra le varie discipline dell’atletica hai scelto proprio la velocità?
“Quando ero più piccola ho provato varie specialità. Ho fatto il salto in lungo, il salto in alto e anche altro. Ma nella velocità andavo meglio. Da Cadetta facevo ancora sia gli 80 metri che il salto in lungo. Ma pian piano mi sono dedicata soprattutto alla velocità”.
Irene, qual è il tuo sogno sportivo?
“Beh, il sogno di qualunque atleta è quello di partecipare alle Olimpiadi”.
Pensi e sogni di partecipare già alle Olimpiadi di Rio del 2016?
“Io ci spero, se capita l’opportunità non voglio certo lasciarmela scappare. Naturalmente ad ogni momento ti poni sempre degli obiettivi. In questo momento penso ai Campionati europei under 23 che si disputeranno in Estonia e sogno di partecipare alla staffetta con la Nazionale maggiore ai Mondiali di Pechino”.
Come riesci a coniugare il tuo impegno da atleta con tutto il resto?
“Non è semplice. Studio Lingue all’Università di Siena. Quando ero al liceo, a Colle, era tutto più semplice: avevi i tuoi orari e poi potevi sempre allenarti. Con l’Università è più difficile coniugare le due cose. Però non mi manca molto per finire: devo fare sei esami e poi la tesi e riuscirò a laurearmi. Non è semplice coniugare le due cose, ma sei hai passione riesci a farlo”.
Come pensi che sarà Irene Siragusa tra dieci anni?
“Spero che tra dieci anni io possa essere ancora un’atleta. Nella velocità ci sono atlete che vanno avanti fino ai 30 anni di età ed anche di più. E per il resto non penso di abbandonare gli studi. Farò il corso per la laurea magistrale e poi vedremo quello che succederà”.
Un pensiero per il Gruppo stampa autonomo di Siena che ha deciso di premiarti…
“Sono stata davvero felice. Mi fa piacere anche che questo sport sia considerato e che vengano conosciuti i risultati degli atleti di questo territorio. Ringrazio veramente di cuore il Gruppo stampa autonomo di Siena e anche l’Esercito per il sostegno che mi dà nel portare avanti questa grandissima passione”.
Gennaro Groppa
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