La tifoseria biancoverde della “curva nord” ha diramato nel pomeriggio un comunicato nel quale viene spiegata anche la decisione del gruppo di sostenitori di non assistere al match giocato dalla Mens Sana contro Montale (nella foto uno scatto del match tra Mens Sana ed Empoli): “E’ arrivato il momento che anche il settore più caldo del tifo mensanino dica la sua su ciò che è stato mostruosamente ingigantito, sul web prima e sulla stampa in seguito. Ci siamo presi del tempo, in quanto non abbiamo più un gruppo riconosciuto, dopo lo scioglimento dei precedenti e tutto ciò che facciamo viene dalla spontaneità e dall’amore che ancora ci lega alla Mens Sana, anche dopo due fallimenti e gestioni non proprio idilliache della stessa odierna proprietà. Lo stesso amore che ci ha portato a cercare di capire in questi giorni fra noi, non riuscendoci, se ci fosse stato un responsabile all’interno del nostro gruppo in merito al lancio della lattina, nel momento concitato del match. Questo perché siamo i primi a condannare certi gesti, che non ci sono praticamente mai appartenuti in circa 40 anni di tifo organizzato”.
“Purtroppo – prosegue la nota – ci troviamo invece a dover condannare un atteggiamento ingiustificabile della nostra società verso tutti i tifosi che l’hanno sempre sostenuta, in una quinta serie di basket, vivendo i momenti caldi della partita come se, dall’altra parte, ci fosse ancora uno Spanoulis o un Navarro di turno. Questo per noi significa rispetto. E lo pretendiamo dal miglior giocatore d’Europa, come da un giovane giocatore di Empoli. Chi era presente alla partita può confermare che la nostra animata richiesta di spiegazioni era concentrata su un singolo giocatore che aveva provocato una tifoseria fino a quel momento pacatissima. Ne è la dimostrazione il totale disinteresse verso i tifosi empolesi a stretto contatto con i senesi e verso il resto del team empolese”.
Ancora la curva nord: “Invece questo non è stato capito in primis dalla nostra stessa società, che dopo essere stata sbeffeggiata da un allenatore di Fucecchio, sottoposta ad embargo web dai cugini costoniani, provocata da un bambino di Empoli, è riuscita ad uscire per due volte con comunicati di esclusivo attacco verso i suoi sostenitori senza neanche cercare prima di lavare i panni sporchi in casa propria. L’essere sanguigni, a volte sopra le righe, è parte integrante del nostro dna, ma è stata spesso la nostra forza, e talvolta ha fatto comodo anche a chi adesso ci punta il dito contro. Una semplice e consueta ‘fogata’ a bordo campo è stata ruminata a tal punto da essere diventata un caso da prima pagina. Rendetevi conto di ciò che avete causato, in un momento in cui la gente si stava riavvicinando alla Mens Sana, grazie al lavoro dei giocatori in campo, ma anche della comunicazione degli ‘inaccettabili’ tifosi. Oggi vi abbiamo dimostrato cosa significa non volerci all’interno del palazzo. Se poi qualcuno avrà la voglia di confrontarsi con noi, non ci tiriamo certo indietro. Ma finché non siamo desiderati preferiamo assentarci e riflettere ancora… noi”.
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