ACEA: D’Ercole 2, Goss 13, Dagunduro, Czyz 3, Lorant 6, Lawal 19, Tambone n.e, Tonolli n.e, Gorrieri n.e, Taylor 12, Datome 15, Jones. All. Calvani.
MONTEPASCHI: Kasun 6, Brown 22, Carraretto, Rasic n.e, Kangur 3, Sanikidze 10, Ress 12, Lechthaler n.e, Tealdi n.e, Janning 6, Hackett 4, Moss 18. All. Banchi.
La Montepaschi porta a casa una vittoria importantissima, contro una buona squadra come la Acea Roma, e dimostra di essere in netta crescita, sia per volume di gioco, che per capacità di gestire un finale di gara che, dopo 35 minuti vissuti in totale controllo, poteva essere veramente beffardo per la squadra Campione d’Italia.
Il primo quarto della Mps è ai limiti della perfezione: la squadra di Luca Banchi sembra un’orchestra perfetta che riesce a coinvolgere tutti i musicisti in una sinfonia piacevole ed efficace. Bobby Brown funge spesso e volentieri da primo violino più che da maestro d’orchestra e segna un po’ in tutti i modi proseguendo sulla scia delle ultime prestazioni ad altissimo livello. Ma è davvero tutta la Mps a muoversi alla grandissima, perché anche nell’altra metà campo, quella difensiva, arrivano giocate importanti, che impediscono a Roma di trovare il canestro con facilità. Il tabellone al termine dei primi 20 minuti dice 11-25 ed è la fotografia esatta della supremazia dei Campioni d’Italia. L’Acea prova a scuotersi nel secondo quarto ed allungando la difesa su tutto il campo riesce a mettersi in partita almeno dal punto di vista agonistico: 9-0 è il parziale che mette a segno la squadra di Calvani, prima di subire il perentorio contro break di Siena che riesce a mantenere le distante e ad andare al riposo lungo sul +16 (27-43).
Il trend sembra non cambiare neppure ad inizio terzo quarto, con Siena a fare l’andatura di testa e Roma ad inseguire, sempre con scarti superiori ai 15 punti. Ma la squadra di padrona di casa dimostra di non essere facile da domare e con la forza della disperazione più che con la lucidità, prova a riavvicinarsi. Le giocate più importanti e scuotono la squadra le mettono a segno Taylor e Lawal, che mostrano di intendersi a meraviglia anche sopra i 3.05 del ferro. All’ultimo mini-riposo il tabellone dice 49-60 e la sensazione è che Roma abbia ancora energia per avvicinarsi. Ed in effetti è quello che succede, con Datome che piano piano entra in partita e riporta vicina la sua squadra fino al -3. Siena in pratica si trova a dover rivincere una partita che stava controllando apparentemente senza affanni e con l’inerzia capovolta. Sono Tomas Ress, David Moss e soprattutto Bobby Brown a togliere ancora le castagne dal fuoco per Luca Banchi. Siena torna a +7 a un minuto e mezzo dalla fine e le due triple di Janning e Moss chiudono definitivamente il conto. Finisce 70-81 e per la Mps è il quinto successo in questo campionato che vale in terzo posto in coabitazione con Cantù.