Quello tra gli italiani e il ciclismo è un amore di vecchia data, che dopo aver caratterizzato tutto il secolo passato sta lasciando la sua impronta anche in questa fase storica. Gli italiani non si limitano più soltanto a tifare in occasione del Giro d’Italia e di altre corse, a tappe o in linea, che costellano il calendario; ma tendono ad utilizzare in maniera sempre più intensiva la bicicletta.
Continua ad aumentare il numero dei nostri connazionali che decidono di usare le due ruote per spostarsi all’interno delle città o di praticare il ciclismo a livello amatoriale, con notevoli ricadute non solo in termini di salute e di mancato inquinamento, ma anche economici.
A sostenerlo è stato in particolare il 1° Rapporto sull’Economia della Bici in Italia e sulla Ciclabilità nelle città, realizzato da Legambiente in collaborazione con Velolove e Grab+ nel corso del 2017.
I dati del rapporto
Basta dare una rapida occhiata al report in questione per capire come ormai la pratica di massa del ciclismo si stia rivelando un vero e proprio fattore per la crescita dell’economia. Ammonta infatti a oltre 6 miliardi il giro di affari mosso dalle ruote, cui devono essere aggiunti i risparmi di carattere sanitario indotti dalla pratica ciclistica, che a loro volta si attestano oltre la ragguardevole quota di un miliardo di euro.
Spostarsi sui pedali, infatti, concorre a produrre benefici andando a migliorare le funzioni celebrali e a diminuire lo stress, riverberando i suoi effetti positivi su tutta la famiglia. Il numero dei nostri connazionali che utilizzano la bicicletta per spostarsi all’interno delle città ammonta a sua volta a 743mila, con punte nella provincia autonoma di Bolzano ove è addirittura il 13,2% dei cittadini ad utilizzare le due ruote per raggiungere il posto di lavoro.
Per quanto riguarda le città bike friendly, dopo Bolzano troviamo Pesaro, Ravenna, Reggio Emilia, Treviso e Ferrara, ovvero centri medi ove le ridotte distanze da percorrere e la presenza di percorsi attrezzati riescono a delineare un quadro ideale per chi ami passeggiare o allenarsi in bicicletta.
L’economia a due ruote
Va poi sottolineato come la pratica sempre più diffusa vada a favorire l’indotto, ovvero la vendita di bici ed accessori, in cui il nostro Paese continua a detenere notevoli quote di mercato grazie ad una serie di marchi che hanno fatto la storia del ciclismo e del costume.
Gli ultimi dati disponibili avvicinano al mezzo miliardo di euro il fatturato in termini di biciclette vendute, cui deve essere aggiunta una cifra analoga per quanto concerne il mercato di parti e accessori. Tra questi ultimi, i più venduti in assoluto sono i cardiofrequenzimentri, i pulsossimetri, i copribici, i rulli per bici ed i dispositivi GPS, che sono molto gettonati dagli utenti i quali intendano non solo divertirsi, ma anche curare in maniera ottimale la propria tenuta fisica.
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