Il presidente della Robur Massimo Mezzaroma torna a parlare dello stadio. Il massimo dirigente bianconero ha ripreso la questione sulle frequenze di Antenna Radio Esse: “La Juventus – ha detto Mezzaroma – ha avuto grandi numeri dalla sua campagna abbonamenti, quest’anno ha circa 23mila abbonati. Questo significa che quando si fanno stadi nuovi, vale a dire strutture belle, confortevoli e facilmente raggiungibili la gente va volentieri allo stadio. I tifosi in questo modo si riavvicinano al calcio. Parlando con Andrea Agnelli mi ha detto che lui spera presto di poter togliere ogni barriera nello stadio, dato che questo deve tornare ad essere un posto dove ognuno di noi può andare a godere un bello spettacolo, a tifare, a vivere una bella giornata di sport e delle emozioni profonde. L’influsso di uno stadio nuovo è certificato, è sicuro che con strutture moderne tornano persone allo stadio”.
A Siena “Per quanto riguarda Siena – prosegue il massimo dirigente della Robur – i prossimi mesi saranno fondamentali, saranno cruciali. Noi stiamo cercando di definire un nostro progetto, abbiamo parlato anche con l’architetto Zavanella che ha realizzato lo stadio di Torino e con tanti altri professionisti che al più presto ci forniranno delle ipotesi possibili. Come ho sempre detto, il mio desiderio maggiore sarebbe quello di ammodernare il Rastrello perché quella è la casa della Robur e lo deve diventare in maniera definitiva, confortevole e moderna. Tutte le ipotesi saranno fatte per il Rastrello. Non fare nessun intervento sancirebbe l’incapacità della società e dell’amministrazione di fare qualcosa che invece a Torino si fa. E francamente non capirei perché se si riesce a fare a Torino non si possa fare lo stesso anche a Siena. Che cosa ha il Comune di Torino che quello di Siena non ha? Anzi, dovrebbe essere un vantaggio avere una dimensione più piccola. Io sono fiducioso che lo stadio si possa fare, con il sindaco abbiamo parlato più volte. Certo ormai abbiamo capito che lo stadio può farlo solo il settore privato e quindi in questo caso c’è bisogno di un piano, un business plan come è successo per la Juventus. Estraniarsi dalla lotta sancirebbe la piccolezza di una città, di un presidente e di un sindaco. Io non la valuto neanche questa ipotesi, sono convinto che potremo fare qualcosa che possa dare nuovo lustro a Siena”.