L’allenatore bianconero Mario Beretta e il responsabile dell’area tecnica Stefano Antonelli hanno incontrato i giornalisti in conferenza stampa. “Il mio sfogo dopo la partita con il Palermo non voleva colpevolizzare nessuno in particolare, mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso e per questo chiedo scusa – ha detto Beretta -. Volevo solo far capire che ero molto amareggiato per gli episodi accaduti nel corso della gara e per una tendenza negativa: abbiamo il miglior attacco della categoria, giochiamo spesso in avanti ma in dieci partite non abbiamo avuto alcun rigore. È un concetto che ribadisco, ma al tempo stesso riconosco che non c’è bisogno di usare certi toni forti, dettati solo dalla tensione della partita”. Lo stesso vale per l’episodio al termine del primo tempo, l’espulsione sanzionata con un’ammonizione con diffida dal giudice sportivo: “Potevo evitare, ma evidentemente è stata riconosciuta la mia buonafede. Da parte mia non c’è alcun astio, sono sempre stato corretto ma a volte può capitare di sbagliare. Credo che riconoscerlo sia una testimonianza di forza”.
Antonelli ha aggiunto: “Era necessario fare qualche precisazione, perché bisogna riportare tutto nei giusti equilibri. Beretta è sempre stato conosciuto per la correttezza dei suoi comportamenti e da ieri sera ne abbiamo sentite troppe sul suo e sul nostro conto. A volte ci sono situazioni particolari dettate dall’intensità con cui si vivono le partite ed è giusto sottolinearlo se si oltrepassano i limiti. Ma al tempo stesso non accettiamo strumentalizzazioni: il Siena e Beretta si sono sempre espressi nei modi giusti, anche quando avevano tutte le ragioni per lamentarsi”.