di Claudio Pea
Vuoi vedere che Sandro Gamba stavolta c’azzecca? Aveva pronosticato 4-2 per Milano e infatti Siena i suoi due punti se li è già messi in saccoccia. Sì, d’accordo, però adesso l’Armani deve vincere le prossime quattro finali dell’ultima serie dei playoff tricolori e sarà tutt’altro che semplice. Dite? Ma allora non leggete i giornali. Milano c’è, e non ci fa, avevano scritto tutti, dalla Gazzetta a Repubblica, dopo gara uno, quella vinta per sbaglio 86-77 dalla Montepaschi, ma solo perché Fotsis, pestando un piedone al ghisa Bourousis, si è scavigliato la sinistra e non ce l’ha più fatta ad entrare sul parquet. E poi Radosevic a 4’ dalla fine si è mangiato sul 75-70 una schiacciata di quelle che avrebbe infilato nel canestro con gli occhi bendati e una mano sola anche la favolosa morosa di Stefano Mancinelli, che è alta un metro e 92 senza tacchi ed è bella da far paura. E ancora: Gentile ha sbagliato due tiri liberi che avrebbero portato l’Armani ad appena quattro punti da Siena. E Siena è morta, sfinita e logora: Don Gel lo va ripetendo da oltre tre mesi e, strada facendo, ha convinto tutti gli opinion leaders dell’Italia del basket, anche quelli più scettici e ostinati nel sostenere che una squadra che nella regular season perde con Teramo e Cremona difficilmente può pensare di vincere il titolo nella stagione delle nespole e delle ciliegie. Difatti Gamba che non è nato ieri, ma 80 anni fa sotto le bombe in via Washington, ha pronosticato 4-2 per la sua Milano e io, che con l’amato cittì ci sono anche andato in vacanza a Baia Sardinia insieme alla Stella e alla Tigre, come faccio a non pendere ancora dalle sue labbra e oggi smentirlo? Nemmeno se mi sparano. Sì, d’accordo, fai bene, Sandro è una grande persona, però – vi verrà senz’altro da obiettare – la Montepaschi ha pur sempre battuto l’Armani anche nella seconda finale con un margine di punti vicino al trentello. O ci sbagliamo? No, per carità, lo scarto tra i campioni e gli sfidanti è stato in effetti di 28: mica bruscolini, però a ben guardare Siena lunedì ha segnato gli stessi punti (86) di sabato e McCalebb addirittura quattro in meno a dimostrazione che le trappole che Don Gel ha seminato sulle piste del playmaker cominciano a funzionare e scatteranno tutte stasera in gara tre al Forum. Dove Milano suonerà le sue campane. Altro che le trombette di Siena. Che per la verità hanno infastidito più i giornalisti in tribuna-stampa che i giocatori longobardi sul parquet, ma c’è da capirli: erano tutti convinti, dai gazzettieri ai repubblichini, che la serie sarebbe andata sull’1-1 e dunque a fine partita erano giustificatamente nervosi e irascibili. Ma l’Armani, se c’è, stasera o mai più deve farsi viva. Con le campane, come le consiglia Pier Capponi, i tamburi o i tromboni, di cui ha i magazzini pieni: scelga insomma gli strumenti che vuole. Anche i fischietti arbitrali: Cerebuch, Sahin e Begnis. Ma, per favore, eviti un’altra trombata. Altrimenti da Siena avranno ragione a chiamare in causa Dante, i guelfi e i ghibellini, i bianchi e i neri, e scomodare dal 21esimo canto dell’Inferno quel dannato che “avea del cul fatto trombetta”. Io comunque resto a casa e dalla bolgia del Forum starò lontano. Oggi come dopodomani. Non per paura, anche se vado matto per le carote (col pomodoro) e un po’ coniglietto lo sono, ma perché, pagata la prima rata dell’Imu, non avrò più i soldi neanche per lavare la Bmw eventualmente insozzata dalle uova marce e ammaccata come è successo ieri sera al pulman della Mens Sana. Insomma mi vedrò stasera gara 3 in televisione e poi la quarta tra Barcellona e Real Madrid. Girando accuratamente alla larga dai campionati europei di football che sulla Rai sono, oltre che inguardabili, anche di una noia mortale con tutti quei tromboni che s’alternano al microfono frustati da Crudelia Ferrari e dal mio caro Laurito. Il quale stava tanto bene nel piccolo mondo della pallacanestro italiana: no, ha voluto anche lui la bicicletta e ora pedali. E soprattutto non si lamenti se poi lo manderemo ripetutamente a quel paese assordati non dalle trombette senesi, ma dalle urla milanesi di Denbinski, o di come cavolo si chiama, a cui i fans della Montepaschi non hanno torto un capello nonostante lui sia notoriamente considerato il numero uno dei tifosi dell’Armani. E lo è, poche storie!
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