Seppellito da infiniti perché, chiudo l’anno togliendomi gli ultimi sassolini dalle scarpe. Perché mi auguro che il 2013 sia uguale al 2012? Semplicemente perché nel 2012 la nazionale del Nazareno non ha fallito un colpo. O perché Siena ha rivinto lo scudetto e non ho dovuto farmi Frates come avevo promesso nel caso in cui Milano glielo avesse per sbaglio scucito di dosso. O ancora perché quest’anno ho visto la miglior Juve della mia vita e la Banda Osiris, notoriamente rossonera, più rabbiosa e isterica del Berlusca, detto la Mummia, che è ormai più scaduto di uno yogurt alla frutta. Scegliete voi il perché: a me vanno tutti bene, ma intanto liberatemi da qualche angoscioso perché. Perché non avevo paura della fine del mondo ipotizzata dai Maya? Forse perché abito a Mestre e Mestre è indietro di vent’anni rispetto al resto del mondo? E perché gli azzurri di Pianigiani mi sono quest’estate piaciuti da matti? Non tanto perché Marco Belinelli è rimasto a prendere il sole sull’ultima spiaggia degli States, come avevo erroneamente creduto in un primo momento, quanto perché Alessandro Gentile e Nicolò Melli avevano altro da fare: il primo doveva sistemarsi una spalla, l’altro non si è capito bene cosa. Fatto sta che a nessuno dei due è venuto in mente di aggiustarsi, già che c’erano, anche la crapa.
Perché perché, due volte perché, come cantava Rita Pavone, domenica vado al Taliercio? Perché non voglio perdermi lo spassosissimo show di Gigi Brugnaro a bordo parquet durante Venezia-Siena. E perché mai oggi sono così di buon umore? Vallo a sapere. Probabilmente perché pensando che l’Armani di Don Gel non vince al Forum da quasi tre mesi non posso fare a meno di piegarmi in due dalle risate. Seriamente invece mi domando e chiedo (rafforzativo, ndr) perchè Dembinski, o come cavolo si scrive, non commenta più le partite dell’Armani in casa per la Rai visto che abita a due passi dal Forum? Perché va in curva con gli ultras di Milano ed era tra quelli che domenica invocavano in coro a Scariolo il rientro in campo di Bourousis come in oltre trent’anni di pallacanestro di tutti i colori non mi era mai capitato di sentire. Robe da matti. Già. E perché solo per Maurizio Fanelli l’Armani ha giocato una buona partita contro Varese che non ha neanche i soldi per appiccicare il nome sulla schiena delle maglie dei suoi giocatori? Vallo a capire e comunque perché tutte le partite che vanno in televisione devono essere per forza meravigliose? Possono benissimo essere anche bruttine, ma lo stesso appassionare.
Perché a Gilberto Benetton non piaceva Frank Vitucci? Forse perché era come me veneziano? E perché Superbone Vitale è improvvisamente risorto? Io una spiegazione ce l’ho: perché si è allenato due mesi con Simone in nazionale e altri due con Artiglio a Cremona, ma ovviamente il merito è tutto di Topo Gigio. E perché Proli ha cacciato Frates? Delle due l’una: perché odia la Banda Osiris, e la gang di Tranquillo spingeva perché Frates prendesse il posto di Scariolo, oppure perché sotto sotto non gli sono poi così antipatico e gli sarebbe dispiaciuto che la prossima estate mi possa far Frates se l’Armani dovesse per caso vincere il campionato. Un perché tira l’altro. Come i semini di zucca. E allora perché credo che Giorgione Buzzavo a distanza d’anni l’aveva indovinata dicendo che D’Antoni era (ed è) il coach più sopravvalutato del pianeta? Come Gas Gas? Ecco, quasi. E perché sono contento che Trinchieri, che ha più santi in Paradiso di Botonella Clerici, vada ad allenare la nazionale greca? Perché finalmente potrà capire quanto sia difficile sopportare Fotsis e Bourousis insieme? Povero Don Gel. E perché penso che, se Milano non dovesse vincere lo scudetto del 2013, ritoccherà farlo a Siena? E perché sono anche sicuro che la Montepaschi farà meglio del settimo posto pronosticato dalle gazzette nel suo girone di Top 16? E perché Pianigiani si becca tante clamorose imbarcate col Fenerbahce in EuroLega? Forse perché Andersen, Sato e Batiste sono più scaduti di uno yogurt alla frutta?