Il progetto per la ristrutturazione dello stadio e dell’intera area ha sicuramente ottenuto un successo, quello di far discutere questa sonnecchiosa città. Ogni giorno sentiamo e leggiamo comunicati stampa e interventi dei nostri politici ed amministratori che molto spesso, ci lasciano piuttosto perplessi. Ultimo in ordine di tempo è l’intervento dell’assessore all’urbanistica Stefano Maggi. Sulle pagine del Corriere di Siena abbiamo letto: “Una cosa è certa, decideremo quando avremo tutti gli elementi tecnici senza farci condizionare dalle pressioni o dalle firme che vengono raccolte”.
Per il signor Maggi, quindi, l’opinione di migliaia di cittadini senesi, cioè di persone che pagano le tasse, i parcheggi etc e, soprattutto, votano, non sono opinioni da prendere tanto in considerazione.
Allora perché lo stesso Comune, lo scorso 31 marzo, ha organizzato un dibattito per sentire il parere dei cittadini in merito al progetto? I tifosi organizzati hanno appoggiato fin da subito l’idea della ristrutturazione dello stadio, usufruendo delle agevolazioni legislative legate alla nuova legge sugli stadi, e lo hanno fatto con varie iniziative, tutte regolari tutte democratiche. Forse questo a Siena ha fatto scalpore in certi ambienti, tanto che prima ci hanno attaccato per gli adesivi che i commercianti che appoggiavano l’iniziativa avrebbero potuto apporre (iniziativa, tra l’altro, che ha avuto un successo oltre ogni aspettativa), tirando in ballo addirittura il razzismo, ora si denigra la raccolta delle firme. Quando l’abbiamo organizzata sapevamo benissimo che non aveva valore legale, ma abbiamo lo stesso chiesto ai cittadini di presentarsi con tanto di documento, per dare maggior qualità all’iniziativa. La raccolta non vuol “condizionare” nessuno, i nostri amministratori dovrebbero sapere bene cosa fare e siamo fiduciosi. Per questo ci siamo sentiti un po’ offesi dalle parole piuttosto superficiali dell’assessore Maggi, al quale vorremmo chiedere, per esempio, perché non ha chiesto nulla al rappresentate del Comune presente nel GOS (Gruppo Operativo Sicurezza),l’organismo che si riunisce prima di ogni partita e la scorsa settimana ha vietato uno striscione presentato dal nostro club che recitava:”Stadio: basta parole,ora i fatti”, una scritta che sicuramente incitava alla…violenza. Questo fatto lo abbiamo segnalato e continueremo a farlo, perché seppure rappresenta un piccolo episodio, è di una gravità mostruosa, una limitazione della libertà di pensiero gravissima, ma che non ha avuto eco nel mondo politico senese e non capiamo, sinceramente, il perché. Magari potrebbe spiegarcelo l’assessore Maggi dopo aver avuto chiarimenti dal rappresentante del Comune.
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