La squadra di Banca Cras Cus Siena Rugby, da tanti anni onesta protagonista del campionato di serie C, è stata scelta come testimonial dalla Land Rover, uno dei principali sponsor della Coppa del Mondo di Rugby, in corso di svolgimento in Inghilterra.
E poi il motivo per cui è stata scelta: avere il campo da gioco meno erboso del mondo, tanto che viene chiamato il Sabbione. Nemmeno un filo d’erba verde, soltanto fango d’inverno e soltanto polvere d’estate. Ovvero lo sport più bello, autentico, quello che ogni bambino sogna: fatto soltanto di passioni, sacrifici, trasferte arrangiate ma sempre in allegria, grandi bevute di birra, in cui non girano soldi, anzi per avere il bilancio in pareggio è buona abitudine frugarsi in tasca.
Quella che fino a 10 anni era la squadra meno vincente del rugby toscano, oggi è la protagonista di video trasmessi in tutto il mondo (in cui si da spazio anche all’ultima nata in casa Cus, la squadra femminile), di pagine di pubblicità sui giornali inglesi ed internazionali, post virali su tutti i social network ed una visibilità superiore a quella di tante squadre professionistiche.
Ma tutto questo è come il ballo di Cenerentola: ha un preciso momento in cui la favola finisce. Sabato 31 ottobre, alle ore 16 a Twickenham inizierà la finale della Coppa del Mondo e dopo due ore di gioco, la coppa sarà consegnata alla squadra più forte. E sul Cus Siena Rugby e sul Sabbione calerà inesorabilmente il sipario e torneranno alla loro dimensione locale di sempre.
Ma come in ogni favola, è possibile avere un lieto fine. Che è quello di cogliere questo mese che ancora abbiamo davanti per costruire qualcosa di duraturo, per Siena e per il movimento rugbystico senese.
In altri paesi – cui guardiamo spesso con invidia – amministrazione pubblica, istituzioni sportive, società e sponsor farebbero del Sabbione un luogo di culto, magari sistemando tribuna, spogliatoi e club house per renderli accoglienti, ma stando ben attenti ad evitare lo spuntare anche di un singolo filo d’erba, affinché l’epica del campo fatto solo di fango – che è spesso l’arma segreta delle vittorie del Cus Siena – diventi veramente una leggenda mondiale. Ed inventandosi eventi e comunicazione perché tutti i giocatori e gli appassionati di rugby del mondo abbiano la curiosità di venirlo a vedere, a giocarci, a fare foto e selfie su quel rettangolo di terra.
Sempre con un “piccolo” piacere accessorio: quello di essere in una città bellissima come Siena.
Roberto Guiggiani
foto di Antonio Cinotti