Il sindaco Valentini ha incontrato questo pomeriggio i tifosi organizzati. Un incontro lungo, dove sono stati molti i temi affrontati. Di questo, il primo cittadino senese, ha parlato alla tribù del calcio su Antenna Radio Esse con Gennaro Groppa e Luca Casamonti. Ecco le sue parole: “Quello di oggi è stato un incontro interessante, dove si è parlato di come poter salvare la Robur, che oltre che a essere a cuore dei tifosi è un bene della città. Abbiamo parlato del progetto dello stadio, ovvero quello che in molti pensano essere il modo migliore attraverso cui la società possa salvarsi. Come detto altre volte, si tratta di un’opera di grande impatto, con la ristrutturazione della Rastrello che comporterebbe la creazione di nuovi parcheggi e altre strutture. Si tratta, come ben si capisce, di un’opera non solo sportiva, quanto che andrebbe a coinvolgere tutta la città. Per tale ragione va capito l’impatto urbanistico che andrebbe ad avere su Siena e la sostenibilità di tale progetto: è inevitabile che creando un parcheggio molto più ampio quello dello stadio sarebbe il parcheggio più grande, con anche il traffico che sarebbe destinato ad aumentare e diverrebbe il punto centrale di approdo alla città. Ma sopratutto va capito la reale fattibilità finanziaria perché è impensabile che se si iniziasse un’opera simile si possa arrivare a rischiare di non finirla come successo, ad esempio, col caso di Taverne d’Arbia. È impensabile non tenere conto della situazione attuale del Siena e dei problemi della società, oltre che delle difficoltà attuali del mercato edilizio. Il progetto? Si andrebbe a demolire tre quarti dello stadio, lasciando solo la tribuna coperta protetta da vincoli architettonici, e si creerebbero nuovo tribune, più vicine al campo. In tal modo si andrebbero a creare gli spazi che dicevo prima, ideali per parcheggi o attività commerciali che poterebbero sicuramente un bell’indotto economico. Quello che posso dire per adesso è che quello dello stadio non è una cosa campata in aria, ma va tenuto conto della dimensione della sfida”.