Una notizia inaspettata in casa Robur. Simone Vergassola, capitano della Robur, formazione in cui ha militato ininterrottamente dal 2004 ad oggi, lascia il Siena e anche il calcio giocato. La scorsa stagione è stata assolutamente travagliata per il centrocampista, ma la speranza era quella di vederlo tornare in azione per l’avvio del prossimo campionato. Anzi, nelle ultime settimane si era detto e scritto che Vergassola avrebbe dovuto scegliere se continuare a fare il calciatore o se iniziare, sempre a Siena, la carriera da membro dello staff tecnico.
E invece oggi è arrivata la notizia che ha spiazzato tutti i sostenitori bianconeri. Vergassola ha comunicato questa sua decisione attraverso una lettera aperta che qui pubblichiamo.
Dopo tanti anni trascorsi sui campi di calcio, è arrivato per me il momento di fermarsi. Ho provato fino a pochi giorni fa, ancora nell’ultimo mese ho tentato di superare l’infortunio che mi ha bloccato lo scorso anno, ma le sensazioni non sono positive e il fisico dice ormai senza ombra di dubbi che è il momento di smettere. Ringrazio la Società che mi ha aspettato e mi ha consentito di essere lo scorso anno parte integrante del gruppo: avrei voluto partecipare dal campo per aiutare il mister e un gruppo di ragazzi straordinari, ma ho comunque cercato di dare il mio contributo di esperienza nello spogliatoio e fuori. Ed è stato bello vivere dall’interno l’anno della rinascita.
Ringrazio molto la Società Robur Siena e il presidente Antonio Ponte che mi avrebbero voluto ancora con loro in un ruolo tecnico per la prossima stagione, ma adesso preferisco prendermi una pausa per riflettere e valutare quale sarà il mio futuro. L’idea di allenare mi attira, ma ho bisogno di ponderarla bene e soprattutto di prepararmi come si deve per affrontare un nuovo ruolo dopo tanti anni passati in campo.
Non sono scelte facili, perché mi sento un po’ senese, la mia famiglia è stata adottata da questa città e vivrò qui anche in futuro. Nel 2004 arrivai in punta di piedi, grazie alla capacità di un grande presidente come Paolo De Luca, rimasto nel cuore di tutti, e alla lungimiranza del direttore Nelso Ricci. Sono stati anni emozionanti, ricchi di tante soddisfazioni, dell’affetto della gente e anche di qualche amarezza, ma il bilancio umano resta ampiamente soddisfacente. Certo, resta il grande dispiacere per come si è conclusa la storia dell’Ac Siena un anno fa: è stato molto triste, ma ricorderò per sempre quel gruppo fortissimo che insieme allo staff ha vissuto con grande dignità un anno pieno di problemi.
Avremmo meritato di meglio, noi come i tifosi che saluto con l’amicizia di sempre. Siena sa vivere il calcio senza esasperazioni e tutte le squadre di questi undici anni hanno sempre avvertito la vicinanza del nostro pubblico. Personalmente, farò fatica a non sentire più quel coro che mi ha accompagnato per tanti anni: “Un capitano, c’è solo un capitano…”.
Vorrei ringraziare uno per uno i tifosi che mi hanno seguito con calore nella mia carriera, tutti i compagni di squadra con i quali ho condiviso sudore e passione, gli allenatori e i tecnici che mi hanno seguito in questo viaggio bellissimo, gli addetti ai lavori. Da domani, quello che mi mancherà di più non sarà solo il campo di calcio o lo stare nello spogliatoio, ma anche il clima che si respira intorno a una squadra di calcio e spesso non emerge al di fuori: gli scherzi con i magazzinieri e gli addetti al campo, la complicità con i massaggiatori, l’armonia con chi lavora dietro le quinte.
Ringrazio tutti di cuore. Adesso per me si apre un nuovo percorso professionale e di vita, per ora con una certezza: ogni volta che potrò, sarò sugli spalti a tifare Robur.
Un abbraccio a tutti,
Simone Vergassola
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