Il 14 maggio 2020 è entrato nella storia del Palio come il giorno in cui il Comune di Siena ha deciso che per il 2020 non si disputeranno Carriere a causa dell’emergenza covid. Come sicuramente non si correrà il prossimo 2 luglio, nè il 16 agosto.
E, temo, nè a settembre anche se veder montare qualche palco ci fa subito sognare. Ma è altro tempo questo e altre sono le priorità. E giustamente, aggiungo. E non si poteva fare altro, aggiungo. E ancora più convintamente, un anno dopo, quando siamo ancora dentro alla pandemia con tutte le gambe mentre, magari, lo scorso anno, oggi, pensavamo a questo 14 maggio 2021 con maggiore speranza, soprattutto di un’emergenza lasciata alle spalle. Invece, nell’emergenza, ci siamo ancora dentro, in modo diverso, certo, ma ci siamo ancora. E lo scrivo con una “stretta” al cuore, perché il cervello ragiona, ma i sentimenti (anche se partono dallo stesso cervello) provocano una morsa alla gola e una stretta allo stomaco la danno. Per un attimo, poi passa.
In questo anno terribilmente (e questo termine lo scrivo non a caso e l’ho scelto con ponderazione) diverso dagli altri troppe ne sto “scrivendo” di “pillole” di storia contemporanea, anzi attuale, quella che viviamo sulla pelle. Perchè l’oggi domani sarà storia, ma noi ci siamo dentro a questa storia. La stiamo vivendo. La stiamo facendo. Ed io, per una volta, non racconto solo delle peripezie o delle traversie di chi è vissuto secoli fa, ma del qui e ora. Di noi.
Del resto, diciamocelo, di fatto ognuno di noi il suo “palio” lo sta già correndo: contro il virus, contro il tempo, contro la ricerca del “posto” per farsi il vaccino, contro la mancanza di lavoro, contro le difficoltà economiche, contro la solitudine, contro la malinconia, contro il capire come vivere, contro questo modo diverso in cui ci stiamo abituando a vivere, contro la distanza da chi ami. Contro la paura. Contro le privazioni (come anche i NOSTRI Palii). Un “palio”, questo, che a differenza di quello con i cavalli dobbiamo vincerlo tutti. E dobbiamo farlo, per scrivere, finalmente, una bella pagina di storia. E sarà quello il momento di fare festa, insieme, tutti e diciassette i Popoli.
Maura Martellucci
Roberto Cresti
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