Toscana

24 dicembre 1594 – I quattro deputati di Balìa “odono” la Santa Messa

Il 24 dicembre 1594, i quatto Deputati scelti dal collegio di Balìa per ordine di “Sua Altezza Serenissima”, il granduca Ferdinando I de’ Medici, “con piena autorità sopra alla cura della Santissima Madonna di Provenzano, e fabbricha del Sacro tempio”, cioè i signori Ippolito Agostini Baili, Nicolò Forteguerra, Nicolò Placidi, Alessandro Vannocci Biringucci (eletti come “Operai della Casa” già nel settembre di quell’anno), “odino collegialmente la S. Messa dello Spirito Santo, nondimeno (…) e di poi pigliorno il peso della caricha loro nella stanza achanto alla chasa dove è la Santissima Madonna dedichata alle oblazioni”. Sarà esentato a partecipare con i colleghi alla funzione religiosa solo Nicolò Forteguarra, che prenderà parte a quella celebrata in San Pietro a Ovile, ma poi con gli altri si recherà alla casa dei miracoli a rendere omaggio alla Madonna di Provenzano. Essi, hanno l’obbligo, da ora in poi, di presiedere, seguire e decidere su ogni affare e fase riguardanti la costruzione dell’edificio sacro, gestendone anche lasciti ed elemosine che già da questo anno stanno diventando importanti. Avranno anche l’obbligo di difendere le molte donazioni che arrivano da un iniziale tentativo mediceo di dirottare parte dei beni destinati a Provenzano all’ospedale fiorentino dei poveri convalescenti in San Donato (ma poi, presa totale coscienza dell’importanza, per far presa sui senesi, di questa edificazione operazioni simili non avverranno più anzi, i Medici saranno i principali mecenati della fabbrica).

Così si apre il primo Libro delle Deliberazioni di quella che, di lì a pochi decenni, diverrà la chiesa e poi la Collegiata di Santa Maria in Provenzano, proprio con l’obbligo di partecipare, insieme alla messa della Vigilia di Natale perchè, si legge ancora essi: “Governino con il Santo timor di Dio e di Maria Santissima li quali faccin cose a onor Loro e consolazione di tutta la città e di altri populi devoti di così Santissima e Benedetta Opera”. E questo si ripeterà ogni anno, e quando la chiesa di Provenzano, per quanto imponente e grandiosa, come è noto, verrà costruita a tempo di record, diremmo oggi, la sera della Vigilia di Natale sarà lì che i Deputati si riuniranno e terminato il loro compito e nato quello che sarà il Capitolo della Collegiata (1634), come scrive anche Girolamo Gigli nel suo Diario Senese si tenevano “i Vesperi pontificali” al Duomo e a Provenzano e in tutte le Chiese conventuali alla mezzanotte. Nei secoli in cattedrale, come nella Collegiata di Provenzano, questa tradizione di celebrare la nascita del Cristo iniziando la funzione “alla mezzza notte” si mantiene anche oggi.

Maura Martellucci
Roberto Cresti

emanuele giorgi

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emanuele giorgi

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