Dopo tre anni le celebrazioni per la Festa della Liberazione tornano in Piazza del Campo. L’ultima volta fu nel 2019. E quel 25 aprile fu segnato dalle contestazioni che i membri di Rete Antifascista destinarono al sindaco Luigi De Mossi e dalla risposta (“Quando fischiava il vento davvero, voi scappavate come lepri, ragazzi miei”) di quest’ultimo.
Nel mezzo c’è stata la pandemia ed adesso una guerra scoppiata nell’Est dell’Europa con il presidente nazionale dell’Anpi Gianluca Pagliarulo finito al centro delle polemiche per alcune sue posizioni espresse riguardo al conflitto. A Siena celebrazioni al via alle 16 quando sarà deposta la corona di fiori ai caduti all’Asilo Monumento e successivamente la partenza del corteo che sfilerà per le vie cittadine preceduto dalla banda Città del Palio. Sono previsti gli interventi, in Piazza del Campo, del presidente della Provincia Silvio Franceschelli, del sindaco di Siena Luigi De Mossi, dello storico Marcello Floris e della presidente provinciale dell’Anpi Silvia Folchi.
Inevitabilmente quanto sta accadendo in Ucraina influenza anche il ‘nostro’ 25 aprile. Potere al Popolo ha ricordato come quella dei partigiani “fu una lotta per un mondo di libertà, di giustizia, di pace e di fratellanza tra i popoli”. Per il partito il 25 aprile è dunque occasione “per dare sostegno a chi, come l’Anpi, é sotto attacco per essersi opposto all’invio delle armi in Ucraina e alla corsa al riarmo, e per portare la nostra solidarietà e vicinanza a chi in Ucraina, in Russia e ovunque rifiuta la guerra e si batte per una società giusta, solidale e antifascista”.
Sul tema interviene anche Per Siena. “Le vicende dell’Ucraina ci insegnano quanto sia importante attuare principi di civiltà di pace, di solidarietà, rifiutare ogni forma di violenza, nonché l’uso delle armi. Non esistono guerre giuste, perché il valore della vita umana va oltre le ideologie, il patriottismo o qualsiasi principio”. Nella sua riflessione il gruppo ritorna anche sui recenti fatti di cronaca cittadini: “non bisogna sottovalutare l’odio gratuito che ormai pervade la società: persino delle giovani minorenni. Tutto questo a Siena. Quindi, non in una grande città piena di contraddizioni e disuguaglianze, ma in un piccolo centro che, un altro atteggiamento retorico (ma vuoto) vorrebbe “sotto controllo””.
Civici in Comune, infine, chiede una celebrazione “viva e partecipata” e “non stancamente commemorata con retoriche vetuste e logore”. “E’ per questo motivo che intendiamo rinnovare l’invito al ricordo di quelle generazioni di italiani che, a costo anche della vita, hanno potuto garantire un futuro di democrazia e di pace alle generazioni successive, il cui errore sarebbe grave se considerassero quelle conquiste scontate e consolidate”, aggiungono.