8 marzo, Ferretti: “Una nuova cultura del rispetto per l’uguaglianza tra donna e uomo”

Essere donna nel 2023 è ancora difficile: il rispetto dei diritti in famiglia, nel lavoro, nella società non sempre sono concetti acquisiti. Lo dimostrano i dati che, per l’8 marzo, nella giornata internazionale della Donna, vengono enunciati dalle varie associazioni che si occupano del mondo femminile.

“L’articolo 3 della Costituzione parla di uguaglianza tra sessi – interviene Anna Ferretti, candidata sindaca per il Centrosinistra – ma le donne sono ancora penalizzate. Non si ferma la catena dei femminicidi, non si fermano i soprusi, non si fermano le ingiustizie sul lavoro dove le donne sono le ultime ad essere assunte e le prime a essere licenziate, a parità di competenze e di ruolo guadagnano meno degli uomini. La società è a misura di uomo e il peso di conciliare famiglia e lavoro grava quasi esclusivamente sulle donne che devono faticare il triplo per fare carriera e raggiungere posizioni di potere. Questo ci impone di reimpostare il nostro modo di vivere, di puntare su un modello più al femminile che parta proprio dall’accettazione de parte degli stessi uomini, capaci di rinunciare ai loro privilegi che causano ingiustizia e discriminazione”.

Gli ultimi 50 anni sono stati importanti per l’autodeterminazione della donna, ma la società ancora non garantisce pari dignità e spesso neanche tutela le vittime di violenza.

“Pensiamo – prosegue Ferretti – ad una donna che trova il coraggio di denunciare una violenza: deve affrontare non solo l’offesa fisica e la paura, ma anche il cambiamento totale di vita sia per lei che per i suoi figli. Non è tutelata e soprattutto protetta. I centri antiviolenza sono fondamentali ma bisogna invertire il modo di pensare e tutelare la vittima”.

Oltre che le leggi a tutela delle donne, secondo Anna Ferretti, il lavoro istituzionale deve basarsi sulla creazione di una nuova cultura. Un modello di società che, partendo dall’educazione dei giovani, si sviluppi sul concetto di uguaglianza, rispetto, pari opportunità.

“Come donna che ha scelto di candidarsi alla guida del Comune, credo che tutte le istituzioni debbano impegnarsi per cambiare lo status attuale in una società migliore. Siena, non è un’isola felice, ma per la civiltà che l’ha sempre contraddistinta può diventare un esempio virtuoso. Penso a progetti scolastici sulla consapevolezza e l’autonomia della persona, sia donna che uomo, sul concetto di potere, di amore, di famiglia, di diritti, di parità. Penso a progetti per lo sviluppo dell’autonomia di genere, in modo trasversale in tutti i settori, dalla medicina, al lavoro, alla legge: gli operatori pubblici, gli insegnanti, gli educatori, gli operatori delle associazioni, devono continuamente formarsi e sensibilizzare l’opinione pubblica, gli studenti, i giovani che incontrano, non con una lezione o un convegno ma con richiami continui nel vivere quotidiano, con stili di vita diversi improntati all’uguaglianza e al rispetto. E’ fondamentale consolidare il lavoro di rete che già esiste creando protocolli che stabiliscano i compiti e le responsabilità di ciascuno, istituendo percorsi efficaci per uscire dalla fragilità e dalla violenza, mettendo sempre al centro il rispetto dell’autoderminazione delle donne. Perché la discriminazione contro le donne è una violazione dei diritti umani che dobbiamo fronteggiare insieme. Ora”.

La candidata per la coalizione di Centrosinistra rivolge un augurio a tutte le donne di Siena, in occasione dell’8 marzo. “Mi rivolgo a tutte voi perchè abbiate sempre la forza di difendere i nostri diritti in ogni ambito della vita, quella stessa forza che hanno avuto le nostre nonne nel chiedere di poter votare, studiare, ricoprire ruoli importanti nel mondo del lavoro e nella società. Dobbiamo proseguire con determinazione ed ogni anno impegnarci ancora di più per difendere il diritto all’uguaglianza che non deve mai essere dato per scontato ma ribadito e difeso”.