Grazie all’evoluzione dello strumentario con l’utilizzo di strumenti miniaturizzati, l’isteroscopia ha visto il sorgere di una nuova filosofia, la “see & treat hysteroscopy ”,vale a dire l’unione della diagnostica all’operatività in un singolo momento clinico. In questa prospettiva, qualora venga diagnosticata una patologia endocavitaria trattabile in regime ambulatoriale, è possibile procedere alla rimozione immediatamente, senza rimandare la paziente a un secondo intervento chirurgico in anestesia generale in sala operatoria.
È una pratica chirurgica semplice, di breve durata e in genere priva di complicanze, si esegue a paziente sveglia, senza alcuna sedazione, con un minimo disconfort, ma con molteplici vantaggi per la paziente.
Questo approccio chirurgico miniinvasivo permette la risoluzione di circa il 90% della patologia uterina benigna intracavitaria di più frequente riscontro e spesso causa d’infertilità. L’approccio ambulatoriale ha inoltre ridotto significativamente le liste d’attesa per chirurgia maggiore in sala operatoria con una concomitante drastica riduzione dei costi di spesa sanitaria.
“Per quanto mi riguarda, è stato un piacere ospitare tanti professionisti del settore con cui condividere e aggiornarci su un argomento così importante, – dichiara il dottor Gabbanini. – Sono contento dell’ottima riuscita e ci impegneremo per creare sempre più occasioni di confronto come questa”.
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