“Se Salvini ha deciso di fare il commissario liquidatore della Lega riuscirà sicuramente nel suo intento ma noi non ci renderemo partecipi di una disfatta politica e soprattutto complici di un tradimento, questo sì, dei nostri valori e dei nostri elettori”.
Non hanno usato toni morbidi gli ormai ex 4 consiglieri comunali del Carroccio per spiegare il loro addio al partito. Matteo Mengoli, Maria Angela Guerra, Daniele Mariniello ed anche Riccardo Galligani – nome storico della Lega senese e già segretario provinciale e dei comuni della Val d’Elsa -: questi i nomi dei dimissionari che in una lettera evidenziano come “la Lega, i suoi deputati ed i suoi senatori, hanno avallato spesso scelte incongruenti ed al limite della legittimità costituzionale le quali, purtroppo, hanno causato anche sul nostro territorio la chiusura di un numero enorme di attività professionali, turistico alberghiere, artigianali, commerciali e produttive”.
I quattro ricordano i risultati ottenuti dal Carroccio dentro la maggioranza giallo-verde ed attaccano: “come ammesso testualmente in una recentissima riunione interna dalla Sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini, al governo la Lega ha ottenuto al massimo un terzo o un quarto degli obiettivi che si era prefissata, segno evidente, a nostro avviso, della mancanza di incisività in primis dei loro componenti e questo a fronte di una sconcertante leggerezza nell’appoggio a norme che hanno duramente colpito il nostro elettorato”.
Le scelte dell’ultimo anno avrebbero “progressivamente allontanato il partito dai elettori e dai propri iscritti, letteralmente crollati come numero di oltre la metà in Toscana rispetto all’anno precedente e quasi completamente azzerati nella Valdelsa, sezione che ha avuto per anni il maggior numero di tesserati di tutta la provincia di Siena”, proseguono. “Questo allontanamento ha come causa, in primis, l’inspiegabile azione politica nazionale ma anche una gestione locale assolutamente improntata sull’assenza di confronto e democrazia interna e su una miope strategia del dividere anziché dell’unire-scrivono-, nonché, sulla mancanza di condivisione a tutti i livelli; tutte cose, queste, che hanno determinato con il tempo le dimissioni di numerosi referenti territoriali e di vari consiglieri comunali sparsi per tutta la provincia oltre che la perdita di iscritti e militanti”.
La rielezione di Mattarella come Capo dello Stato è stata “una Caporetto che ha portato alla seconda forzatura costituzionale della storia repubblicana ed alla rielezione di un Presidente della Repubblica nuovamente di sinistra, nonostante il centrodestra avesse sulla carta i numeri per provare a fare qualcosa di diverso”.
I quattro consiglieri rivendicano: “Il nostro gruppo consiliare è stato eletto nel Comune di Poggibonsi per portare avanti le idee e le istanze degli elettori di centrodestra e si è sempre mostrato coerente con il proprio mandato elettorale che i cittadini di Poggibonsi ci hanno dato. La deriva centrista presa dalla Lega e dal suo segretario senza un regolare Congresso e senza che sia stata ascoltata l’opinione della propria base militante, riteniamo sia un grande errore politico al quale non vogliamo prendere parte. Il partito, anche a livello locale e regionale, si sta trasformando in un qualsiasi irrilevante NCD di Alfaniana memoria e probabilmente avrà la stessa sorte”.
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