Il 26 febbraio 1597, papa Clemente VIII, fa inserire il beato Ambrogio Sansedoni nel martirologio romano. Nato a Siena nel 1220, entra a 17 anni nell’Ordine domenicano. Studia a Parigi con Alberto Magno e poi a Colonia; insegna anche in quelle scuole e per umiltà non vuole il grado di maestro.
Condiscepolo di Tommaso d’Aquino, svolge una ininterrotta missione di pace nell’Impero tedesco dopo la condanna di Federico II nel concilio di Lione (1245), e rimane nel nord fino al 1265. Clemente IV se ne serve come ambasciatore per opere di pace (San Gimignano nel 1266) e accoglie Corradino a sua intercessione (1268). Fu a Firenze, a Genova e a Venezia come predicatore di pace e per la Crociata.
A Roma insegna nello studio pontificio (1265-68) ed è annoverato tra i maestri del Sacro Palazzo. Riceve molte cariche nell’Ordine ed è priore di San Domenico a Siena. Leggendo le pagine che storici hanno scritto sulla sua vita colpisce, ad esempio, le “tentazioni” (un topos nella vita di colui che si sta offrendo o si offre alla vita religiosa), come la bellissima giovane che incontra, a diciotto anni, sulla strada della Selva del Lago, mentre si reca a Lecceto, vestita da uomo la quale gli racconta che sta scappando dalla famiglia perchè vuole chiuderla in monastero, ma nella quale riconosce le trappole diaboliche per cui si chiude, lui, nel convento per “cacciare” l’angoscia dal cuore”.
Odile Redon che ha studiato la figura di Ambrogio sottolinea come i due ragazzi siano l’uno opposto dell’altra: L’uno che rifiuta il matrimonio (la sua famiglia mal accetta la sua vocazione e vorrebbe farlo sposare) per la vita religiosa e l’altra che rifiuta la vita religiosa per il matrimonio.
Di tanti episodi particolari è puntellata questa figura che è stata cardine nella storia di Siena. Muore il 20 marzo del 1287 e solo in questo giorno, seguendo la sua “Vita”, scritta dai confratelli Recupero d’Arezzo, Adobrandino Paparoni, Gisberto d’Alessandria e Oraldo Bisdomini, vengono registrati ben 28 atti notarili (inseriti nel testo con il titolo “Miracula”) che contengono grazie ricevute per intercessione del beato solo in questo, particolare, giorno.
Maura Martellucci
Roberto Cresti