Toscana

AdF, inaugurato il depuratore di Badesse, 23 milioni di investimenti per il settore nei prossimi tre anni

Oltre 23 milioni di euro investiti nei prossimi tre anni, con un incremento del 10% rispetto al triennio precedente, nel settore della depurazione. Sono le risorse messe in campo da Acquedotto del Fiora per i suoi impianti.

“Da oggi al 2024 saranno investiti complessivamente 115 milioni per dotare il territorio di infrastrutture innovative e all’avanguardia, che oltre a migliorare i processi industriali guarderanno al risparmio energetico in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”, parole dell’Ad Piero Ferrari presente oggi all’inaugurazione del impianto di Badesse completamente rinnovato dopo l’intervento di manutenzione.

“Grazie a questo importante investimento dotiamo Monteriggioni di un depuratore all’avanguardia, sia a livello tecnico che di sostenibilità ambientale, confermando così la nostra vicinanza al territorio servito – ha sottolineato il presidente di AdF Roberto Renai – Questo impianto ha caratteristiche nettamente migliorative rispetto al precedente sia per il processo di depurazione e quindi per qualità dell’acqua depurata che restituiamo all’ambiente, sia come impatto visivo in un territorio di grande valenza paesaggistica”.

L’amministrazione comunale di Monteriggioni ha espresso “piena soddisfazione per l’opera di ammodernamento del depuratore di Badesse” per un intervento finalizzato a migliorare le prestazioni dell’impianto in ottica di sostenibilità ambientale – miglior qualità dell’acqua depurata, riduzione dei fanghi, minor consumo idrico ed energetico – continuità e qualità del servizio, facilità di gestione e controllo e sicurezza degli operatori.

Dal sindaco Andrea Frosini sono arrivati i ringraziamenti a Renai e all’azienda per “questo importante investimento, che risponde diffusamente a un’esigenza da tempo presente sul territorio, a beneficio dei cittadini e dell’ambiente”.

L’intervento

L’investimento da un milione e mezzo di euro ha interessato tutte le sezioni di trattamento del depuratore, l’impianto elettrico, le aree di manovra e le aree esterne, fino a includere la realizzazione di un’area dedicata per la disidratazione dei fanghi.

“Oltre a risolvere le problematiche strutturali e gestionali esistenti, l’intervento ha migliorato l’efficienza e l’efficacia di trattamento, grazie all’utilizzo di tecnologie e macchine meno energivore e alla nuova sezione di grigliatura-spiegano dall’azienda-. Sono state eliminate le turbine superficiali e di conseguenza la produzione di aerosol, è stata incrementata la continuità di funzionamento dell’impianto per mezzo delle nuove apparecchiature e del nuovo gruppo elettrogeno ed è stato ridotto il consumo di acqua potabile per i processi con l’attivazione di un gruppo di pressione per il riutilizzo dell’acqua in uscita”.

L’utilizzo di tecnologie tra le più avanzate a disposizione “ha permesso di ridurre la produzione di fanghi ed inoltre è stato reso possibile il bypass di tutte le sezioni dell’impianto, così da agevolare eventuali manutenzioni future-continuano-. Infine, gli interventi sull’impianto elettrico, sulle parti edili e sulle aree esterne hanno incrementato la sicurezza degli operatori. Complessivamente quindi l’impianto, pur mantenendo la stessa potenzialità di 7mila abitanti equivalenti, presenta caratteristiche nettamente migliorative, oltre che per il processo di depurazione, anche in termini di impatti ambientali e visivi e sotto il profilo della facilità di gestione e controllo”.

 

 

marco crimi

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