Nella base afghana di Herat si è svolto oggi, martedì’ 26 gennaio, l’avvicendamento alla guida della Task Force “Arena”, unità che garantisce il supporto operativo e logistico al TAAC-W, tra l’8° Reggimento alpini di Venzone (Udine) al comando del Colonnello Franco Del Favero e il 186° Reggimento Paracadutisti Folgore di Siena al comando del Colonnello Federico Bernacca.
All’evento presente anche il ministro della Difesa , Lorenzo Guerini. Alla cerimonia, presieduta dal Vicecomandante di RS, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano Nicola Zanelli, hanno partecipato anche il Senior Civilian Representative della NATO in Afghanistan, Ambasciatore Stefano Pontecorvo e l’Ambasciatore Italiano in Afghanistan Vittorio Sandalli.
Nel suo indirizzo di saluto, Guerini ha espresso la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal contingente italiano e ha elogiato il Generale Vezzoli e tutti i militari della Multinational Land Force (MLF) per gli ottimi risultati ottenuti in questi sei mesi nelle attività di addestramento, consulenza e assistenza in favore delle istituzioni e delle forze di sicurezza afghane e per le numerose iniziative di cooperazione civile-militare condotte a sostegno della popolazione locale.
In particolare il Ministro Guerini nel corso del suo intervento ha affermato come sia “ necessario proteggere e non disperdere i risultati raggiunti in questi 20 anni con elevati sacrifici, anche in termini di vite umane. L’Afghanistan in questi ultimi anni si è avviato verso la ricostruzione ma il terrorismo resta una minaccia diffusa e gli attacchi che colpiscono le Istituzioni del Paese, le forze di sicurezza locali e la popolazione ne sono la tragica testimonianza. Dobbiamo essere a fianco degli afgani: questo è il nostro comune desiderio che ho ribadito anche in ambito NATO, dove a breve definiremo il futuro della Missione”.
“Una delle lezioni più importanti che abbiamo imparato – ha continuato il Ministro – è che una pace durevole non può essere imposta ma deve nascere e svilupparsi attraverso un processo politico, economico e diplomatico condiviso. In questa delicata fase la nostra posizione non è cambiata: rimarremo nel Paese, insieme agli Alleati, fin quando sarà necessario e fin quando le Istituzioni e il popolo afgano ce lo chiederanno, nel pieno rispetto degli impegni assunti”.
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