Ancora un attacco di predatori all’azienda biologica di Montechiarino alle porte di Siena. Questa volta è stato ucciso un vitello di un giorno. Il primo attacco risale al 27 dicembre scorso, quando fu massacrata dai predatori una vacca chianina gravida, un danno enorme per l’azienda senese rinomata per la sua carne chianina Igp.
“Domenica mattina ho trovato il vitello morto a terra vicino alla mamma – racconta Mario Machetti proprietario dell’azienda biologica Montechiarino – io allevo in stato semibrado e per quattro la mia carne è così richiesta se dovessi tenere le bestie chiuse in stalla, la carne perderebbe il suo valore, ma con questi attacchi non dormo più sonni tranquilli”.
“Siamo sempre più preoccupati per gli attacchi che subiscono le nostre aziende ed abbiamo per questo organizzato alcuni giorni fa un sit in e presentato un documento al Prefetto- ha detto i direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli – Adesso i rischi si estendono anche a chi vive nelle zone periurbane, basti pensare a quello che è successo a Cefalù dove un cinghiale ha ucciso un turista e ferito la moglie”
Il proliferare senza controllo degli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali sono adesso un fatto di sicurezza non solo per le campagne ma anche per le città. Coldiretti ha lanciato un grido di allarme alle istituzioni perché congiuntamente si trovi soluzione.
“Ora non c’è più tempo per i “bizantinismi” della burocrazia: abbiamo necessità urgente di veder finalmente partire il piano di cattura degli ibridi del lupo e di veri piani di abbattimento degli ungulati, così come prevede l’art. 37 della legge regionale”. Ha concluso Solfanelli.