“Aumenti eccezionali fino al 130% e approvvigionamenti a singhiozzo rischiano di bloccare opere pubbliche e private. Occorre intervento normativo urgente. A Siena il ferro tondo in barre, in due settimane, ha visto schizzare il prezzo del 6-8%”. Lo fa sapere in una nota stampa Ance Siena
Il comunicato prosegue: “Il caro materiali non è più sostenibile per le imprese. Con un aumento del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, del 17% del rame e del 34% del petrolio e, di conseguenza, anche la difficoltà di approvvigionamento, tanti cantieri pubblici e privati rischiano di bloccarsi con gravi ripercussioni economiche e sociali”.
Per questo l’Ance ha scritto ai Ministri competenti per chiedergli “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”. L’attuale Codice degli Appalti non prevede, infatti, chiarisce l’Ance, “adeguati meccanismi di revisione prezzi. In tale contesto, quindi, i contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti”.
“Questi rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan”, commenta il Presidente Ance Siena Andrea Tanzini che invita le amministrazioni competenti a “correre subito ai ripari”. “Stessa situazione anche in provincia di Siena – conclude Tanzini – dove, ad esempio, il ferro tondo in barre, in due settimane, ha visto schizzare il prezzo del 6-8%”.
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