Circoli Arci chiusi nel rispetto delle disposizioni nazionali sul Coronavirus, ma pronti ad aiutare, con i loro volontari, le persone più fragili e in difficoltà. La rete associativa affiliata al comitato provinciale Arci di Siena ha chiuso le proprie strutture e vietato ogni forma di aggregazione sociale fin dai primi decreti varati dal governo nei giorni scorsi, come segno di responsabilità collettiva, ma si è messa da subito a disposizione delle comunità locali per unirsi ad altre associazioni e alle istituzioni per garantire servizi minimi essenziali rivolti a persone sole o con difficoltà negli spostamenti per acquistare beni di prima necessità. A livello nazionale è partita anche la campagna “Resistenza virale – #iorestoacasa” per dare voce a gran parte del mondo culturale italiano che sta accompagnando questi giorni attraverso il web.
“Ognuno è chiamato a fare la propria parte in un momento straordinario per il nostro Paese – afferma la presidente del comitato provinciale Arci di Siena, Serenella Pallecchi – ed è fondamentale attenersi con scrupolosità alle indicazioni date dal governo e dalle autorità sanitarie, evitando assembramenti che non rispettino la minima distanza interpersonale e sospendendo ogni attività sociale, culturale, aggregativa e ricreativa. L’Arci, dal livello locale a quello nazionale, si è attivata immediatamente chiudendo le proprie strutture come atto doveroso di responsabilità sociale, nel rispetto della salute di tutti. La socialità che da sempre anima la nostra associazione è fortemente penalizzata, ma grazie ai nostri preziosi volontari non rinunciamo ad aiutare chi ha bisogno, su tutti i territori dove siamo presenti. L’Arci, insieme all’Italia, non si arrende e tutti insieme ce la faremo”.
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