“Fratelli d’Italia non sa più a cosa attaccarsi. Ed è evidente che Lorenzo Rosso non sa di cosa straparla. Grida allo scandalo di fronte al simbolo delle identità trans*, perché forse pensa di vivere in un mondo in cui le persone trans non esistono o non hanno il diritto di essere rappresentate”.
Questo lo ha dichiarato Greta Sartarelli presidente di Arcigay Siena – Movimento Pansessuale a proposito della polemica sollevata dal dirigente provinciale e nazionale di Fratelli d’Italia sul murales realizzato nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro promosso dai Comuni di Castelnuovo Berardenga e Monteroni d’Arbia con il Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena. “Fa sorridere che Rosso definisca “furore ideologico”, l’impegno con cui l’assessora Martina Borgogni promuove la cultura dell’inclusione, il contrasto alle discriminazioni di genere e all’omo-bi-lesbo-trans-a-fobia. Paradossale che si chiedano le dimissioni di una buona amministratrice che fa semplicemente il suo dovere, portando avanti battaglie di civiltà che non dovrebbero avere colore politico ed essere patrimonio di tutte e tutti”, prosegue
“Nello specifico – prosegue Greta Sartarelli – la polemica sollevata da Rosso è strumentale e funzionale ad un posizionamento di Fdl. Stupisce, infatti, che Rosso si sia accorto del murales, solo adesso, alle porte cioè di una campagna elettorale che si preannuncia senza esclusione di colpi. Noi persone LGBTQIA+* siamo stanche di essere usate come terreno di scontro ideologico. Come Associazione di riferimento della provincia, esprimiamo solidarietà e sostegno all’assessora Martina Borgogni e al Comune di Castelnuovo Berardenga che da diversi anni fa parte della Rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni)”.
“Ma soprattutto siamo al fianco delle autrici del murales che ringraziamo per aver avuto il coraggio di raccontare la bellezza delle differenze che colorano il mondo. L’opera che hanno realizzato è, infatti, una necessaria presa di posizione contro l’ignoranza che genera mostri, alimentando odio e violenza. Per fortuna, le nuove generazioni sono molto più avanti di quelle che le hanno precedute e hanno una visione del mondo che vorrebbero molto diversa da quella che hanno i politici che stanno colpevolmente tenendo in ostaggio il Ddl Zan, non perché è una cattiva legge o una legge che non serve, ma per ragioni di mero opportunismo politico”, conclude Sartarelli