Patto tra Scotte e Asl per la cura tempestiva delle cardiopatie valvolari. Azienda ospedaliera e sanitaria hanno trovato un’intesa anche grazie alla sinergia che c’è tra la Cardiologia interventista del nosocomio e il dipartimento cardiologico della Sud est
L’accordo interaziendale prevede che tutti i casi siano presentati e discussi dall’Heart team dell’ospedale di Siena: “per i pazienti elettivi viene quindi concordato il ricovero e l’intervento alla Cardiologia interventistica delle Scotte, mentre per i pazienti urgenti c’è un accesso immediato alla valutazione ed all’eventuale intervento con l’attivazione dell’Heart team “fast track”. I cardiologi dell’Asl sono attivi sia nella fase di valutazione diagnostica sia in quella procedurale interventistica, “garantendo la continuità assistenziale ai pazienti”, spiegano dall’ospedale”, viene sottolineato in una nota.
“Per quanto riguarda il follow up-aggiungono-, i pazienti del territorio continueranno ad essere seguiti dai cardiologi di riferimento con protocolli condivisi con l’Aou Senese e con la realizzazione di un database comune, sia per fini clinici che di ricerca, in cui confluiscono i dati clinici e le variabili critiche procedurali”.
La collaborazione inoltre attiverà la mobilità temporanea tra i presidi Asl del territorio verso il policlinico “per l’attività valutativa, interventistica, di ricerca e di formazione e di disporre di tutte le tecnologie avanzate, i processi di informatizzazione e le facilities presenti nei diversi centri. Inoltre vengono potenziate le attività di ricerca e sperimentazione clinica condivisa, al fine di promuovere i migliori standard possibili in termini di sviluppo e innovazione”, spiegano ancora dall’ospedale.
“L’accordo sancisce e governa una collaborazione esistente da anni che ha consentito di realizzare un percorso integrato ed efficiente per l’identificazione e la selezione dei pazienti con cardiopatia strutturale al fine di un trattamento endovascolare. L’istituzione di questo percorso risponde a un bisogno di salute non soddisfatto perché l’incidenza di cardiopatia strutturale, soprattutto nella forma della valvulopatia degenerativa aortica dell’anziano, è elevata, ma nella pratica clinica è sottostimata e raramente trattata. La selezione dei pazienti anziani idonei al trattamento endovascolare è la parte più complessa dell’iter diagnostico-terapeutico, dovendo valutare non solo gli aspetti tradizionalmente clinici, ma anche lo stato di fragilità caratteristico del paziente anziano e l’eventuale futilità del trattamento. Siamo molto soddisfatti, i risultati ottenuti ci confortano”, dice Leonardo Bolognese, direttore dipartimento cardiologico dell’Asl.
“Nella nostra Area Vasta – aggiunge Massimo Fineschi, direttore Cardiologia interventistica dell’Aou senese – ci sono circa 115mila persone con più di 75 anni ed in questa fascia di età la prevalenza delle cardiopatie valvolari moderate o gravi arriva fino al 10%. L’invecchiamento della popolazione infatti porta ad una degenerazione degli apparati valvolari con conseguente aumento della morbilità e della mortalità. Le recenti linee guida hanno indicato il trattamento percutaneo come “prima scelta” nei pazienti con età superiore a 75 anni e per quelli con elevato rischio chirurgico o inoperabili. L’appropriatezza e la tempestività di trattamento su tutto il territorio – aggiunge Fineschi – sono quindi fondamentali per questo tipo di patologia, ed è proprio per questo che abbiamo deciso di fare rete, partendo dalle necessità della popolazione. Ringrazio tutti i cardiologi dell’Azienda Usl Toscana sudest con i quali c’è stata grande intesa e piena collaborazione”.