Veri e propri assalti ai bancomat, questo il modus operandi con cui avevano terrorizzato il Centro Italia. Per la banda di malviventi però sono arrivate le manette.
E così stamani i carabinieri del nucleo investigativo di Siena e della compagnia di Montepulciano hanno eseguito, a Giugliano in Campania e San Cipriano D’Aversa – con l’aiuto dei militari di Napoli e Caserta-, un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Perugia – su richiesta della Procura della Repubblica della stessa città umbra, che ha coordinato le indagini – nei confronti di dieci indagati, ritenuti gravemente indiziati di: furto aggravato; rapina aggravata; resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.
Nove degli indagati sono stati arrestati -sei sono in carcere e tre ai domiciliari-, mentre un altro è stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Otto dei dieci soggetti raggiunti dall’ordinanza cautelare vivevano in un campo mobile a Giugliano, in provincia di Napoli, ed erano già noti alle forze di polizia in quanto indiziati per laver compiuto reati predatori anche gravi, nel centro Italia, con il medesimo modus operandi: assaltavano bancomat per ottenere denaro o depositi di auto per prendere anche solo singoli pezzi ed alimentare il mercato illecito della ricettazione e del riciclaggio
Le indagini sono partite da Montepulciano, dopo che i carabinieri della compagnia del comune Chianino si sono mossi dalla constatazione di un furto avvenuto nel centro poliziano nella notte del 10 settembre 2020. In quell’occasione era stato letteralmente asportato un bancomat che conteneva 52mila euro in contanti.
Subito dopo l’assalto all’Atm, grazie anche alla consultazione dei lettori targhe che si trovano tra Montepulciano e i comuni limitrofi, sono state attenzionate una Mercedes Gla ed un furgone Fiat Doblò, i cui movimenti inducevano il ragionevole sospetto del loro coinvolgimento nell’evento delittuoso.
A tale intuizione investigativa hanno fatto seguito ulteriori riscontri, che fondavano il sospetto della possibile realizzazione di un nuovo furto, analogo al precedente per mezzi ed obiettivi, ma questa volta ad Assisi. In particolare, nella notte tra il 17 ed il 18 settembre 2020, uomini dell’Arma di Siena e della compagnia di Assisi hanno predisposto un servizio di osservazione e controllo nel centro storico della città umbra, vicino ad uno sportello bancomat a colonnina dello stesso tipo di quello rubato a Montepulciano.
Il pattugliamento ha consentito di intervenire in flagranza di reato quando un gruppo di persone, poco dopo le tre di notte del 18 settembre 2020, giunto sul luogo con gli stessi due veicoli impiegati nel furto commesso a Montepulciano, stava per caricare il totem sul furgone della Fiat, dopo averlo sradicato con l’impiego di una catena ancorata al mezzo.
L’inseguimento degli autori del reato, costretti ad una fuga rocambolesca a bordo dei due mezzi, ha permesso di recuperare la refurtiva, fuoriuscita dal portellone posteriore del furgone (il bancomat e 13mila euro), mentre le auto sono state abbandonate in zone impervie e rintracciate dagli uomini dell’Arma nelle ore successive.
Gli autori del reato, per fuggire, hanno anche forzato un posto di blocco, lanciandosi a folle velocità contro l’autovettura dei carabinieri posizionata a chiusura di una delle vie di fuga. L’impatto violento che è stato provocato ha portato al ferimento di uno dei militari.
Le successive indagini, condotte dal Nucleo Investigativo di Siena con il supporto di personale della compagnia di Montepulciano e protrattesi fino a giugno del 2021, si sono focalizzate su tre principali aspetti, ovvero: rilevi/accertamenti sulle autovetture utilizzate dal gruppo ad Assisi e successivamente abbandonate; analisi incrociata dei tabulati – di cella e telefonici – e del tracciato del localizzatore gps installato su una delle due autovetture (di cui, evidentemente nemmeno gli utilizzatori erano a conoscenza, trattandosi di un dispositivo installato a fini assicurativi).
Una mirata attività tecnica di intercettazione ha consentito infine di identificare compiutamente tutti i soggetti partecipi raccogliendo elementi indiziari di responsabilità . In tale contesto, a carico di uno di essi sono stati altresì raccolti elementi gravemente indiziari anche in ordine ad un ulteriore evento delittuoso, una rapina impropria avvenuta in un deposito di autovetture a Paliano, nel Frusinate, lo scorso 10 marzo 2021, nella quale era stato già arrestato in flagranza di reato uno dei responsabili della rapina di Assisi.
Le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Perugia sono complessivamente 12, tutte residenti in Campania.