La prima cosa che va detta è che non bisogna allarmarsi per i ragazzi di oggi: i genitori dei nati nel nuovo millennio prestano più attenzione allo stile di vita dei propri figli e al cibo che servono loro a tavola.
Per la generazione Z gli effetti di queste abitudini sane si vedranno in futuro, come spiega la nutrizionista senese Caterina Vigni. La dottoressa fa riferimento ad un articolo pubblicato di recente su Wall Street Journal.
La prestigiosa rivista americana lancia un allarme e sottolinea lo sconcerto dei medici di tutto il mondo per un aumento del cancro tra i più giovani. I dati statunitensi, raccolti nell’articolo, fanno riferimento al 2019 ed evidenziano come siano oltre 107 i tumori diagnosticati per ogni 100mila abitanti, con uno spaventoso +12,8% rispetto al 2000.
Il boom delle malattie è stato evidenziato anche da Roberto Burioni che su X ha pubblicato l’articolo del Wall Street Journal ed ha sottolineato “il dato inquietante” che è emerso.
Diverse sono le ipotesi al vaglio per trovare una spiegazione all’impennata. E tra queste c’è il consumo esagerato dei cibi processati. Un fattore quest’ultimo che sembra però appartenere al passato, come evidenzia la stessa Vigni.
“I casi di tumore si registrano maggiormente tra chi è nato tra gli anni’70 e ’80, generazioni che hanno vissuto un periodo dove c’era stata una crescita impressionante di alimenti industriali e processati. E ai più piccoli si dava da mangiare gli omogeneizzati per fare lo svezzamento”, le sue parole. “Questi prodotti non vanno demonizzati – chiarisce la nutrizionista – ma sarebbe meglio di scegliere cibi freschi”.
KV
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