Toscana

Avviamento ai mestieri del teatro musicale: aperte le iscrizioni per il corso di Orchestra

È al lancio il progetto di Amat realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, all’interno del programma RESET 2021. _Regeneration opera_ coinvolge i giovani in maniera attiva e propositiva, per rinnovare sia la proposta culturale, che i pubblici nel settore della musica “forte”, per citare Quirino Principe, ovvero di tradizione.

Musica, tecnologie, comunicazione sono al centro delle attività, per guardare la cultura come qualcosa di vivo, in evoluzione, aperta a proposte innovative e allo stesso tempo radicata nel profondo del nostro patrimonio culturale. Dunque, una difficile, ma non impossibile sintesi fra _tradizione_ e _tradimento_, due parole apparentemente di senso opposto, che tuttavia condividono la stessa radice, non per caso. Una strada sperimentale che avvia un processo di contatto e dialogo tra generazioni in campo culturale e musicale. Cuore del progetto è l’inaugurazione dei tre laboratori per l’avviamento ai mestieri del teatro musicale, strutturati in corsi che offrono una formazione laboratoriale di base, orientata alla professione con esperienza diretta sul campo e l’affiancamento di professionisti del settore. Da fine maggio sarà attivato il dipartimento Orchestra, con la direzione di Concetta Anastasi, coadiuvata da Lucia Maggi, Mattia Giovannini, Giuseppe Alessio D’Inverno e altri 10 tutor d’orchestra. Da settembre prenderanno il via anche i laboratori di Comunicazione innovativa e di Tecnologie, con all’interno i corsi di light design, sound design, video-making e artigianato digitale.

Risultato dei laboratori, interconnessi fra di loro, saranno 3 produzioni musicali con titoli di richiamo, da rappresentare presso il Teatro dei Rinnovati, grazie alla collaborazione del Comune di Siena, una web serie in 12 puntate ed altri eventi online e offline. Lo spettacolo finale di dicembre riserverà una sorpresa, che sarà il risultato della collaborazione attiva e creativa dei giovani al progetto. Insomma, un progetto ad alto contenuto tecnologico, anche grazie alla collaborazione del Fab Lab del Santa Chiara Lab di Siena, con cui è in programma un percorso formativo speciale. Lo scopo è quello di studiare le possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie applicate allo spettacolo musicale dal vivo, incentivare i giovani alla partecipazione attiva e, allo stesso tempo, portarli a conoscere e sperimentare direttamente la magia senza tempo del teatro.

“Per ideare questo progetto –  svela Francesca Lazzeroni, direttrice generale di Amat – siamo partiti da alcune domande: qual è l’ostacolo che separa i giovani dalla “cultura” come la intendiamo noi, dal teatro, dalla musica sinfonica e lirica? Cosa fare per entrare nel loro raggio di interesse, quali forme e nuove narrazioni utilizzare perché questo patrimonio prezioso non venga progressivamente perduto e le sale dei teatri, tra qualche decennio, non si svuotino completamente? Per aiutarci a rispondere a queste domande, durante la fase preparatoria del progetto, abbiamo interpellato e coinvolto, online e offline, circa un centinaio di giovani del territorio regionale con questionari e sessioni di brainstorming. Inoltre a breve saranno attivati tavoli di coprogettazione con i giovani senesi per scendere nel concreto e scrivere quella parte del progetto che abbiamo volutamente lasciato in bianco, legata alla loro partecipazione attiva”.

“Il nostro punto di partenza è ascoltare i ragazzi- afferma Costanza Renai, coordinatrice dei progetti artistici di Amat-: cercare di capire le loro aspettative e iniziare con coraggio e flessibilità a immaginare qualcosa di nuovo e creativo, mettendoci in gioco come operatori culturali: insomma se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”.

“Nel fare questo – aggiunge Concetta Anastasi, direttrice artistica di Amat, -abbiamo come punto fisso e imprescindibile la qualità: intesa come preparazione e professionalità dei docenti dei laboratori, come profondità dei contenuti da trasmettere e come livello artistico delle nostre proposte culturali. Ma intesa anche come qualità della relazione e dello scambio intergenerazionale tra allievi e docenti: desideriamo che chi sceglie i nostri percorsi cresca professionalmente in un ambiente sereno e costruttivo, che lo valorizzi e lo orienti verso la professione e, perché no, che continui a lavorare con noi”.

Ulteriori informazioni sul sito www.amatlab.com

marco crimi

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