Badante arrestata, la rettifica del legale: “Non c’è reato di lesioni a danno di anziani”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’avvocato Vincenzo di Benedetto in merito al fatto di cronaca, ,riportato ieri, giovedì’ 7 maggio, sul nostro giornale,  che vede coinvolta una badante di cui Di Benedetto è il legale (link qui)

“Scrivo in relazione alle notizie uscite in data 6 maggio 2021 su varie testate giornalistiche locali e nazionali relative a “badante picchia anziani e aggredisce i carabinieri intervenuti” in qualità di difensore di fiducia della signora B. C. per manifestare il mio stupore e disappunto per la loro erroneità ed imprecisione. Stupore che si tramuta in perplessità ove venisse confermato che provengono da fonti Istituzionali e a processo ancora da iniziare. Infatti, per la mia assistita è stata chiesta la convalida dell’arresto per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni a pubblico ufficiale e non certo per lesioni a danno di anziani. Non solo ma il Giudice Dott. Costantini nonostante la richiesta della Procura fosse stata di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari ha accolto la richiesta dello scrivente difensore per la concessione di una misura meno afflittiva come l’obbligo di presentazione non ritenendo allo stato che vi fossero sufficienti indizi di colpevolezza per l’oltraggio e le lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre nella medesima nota si afferma che la mia cliente sarebbe stata giudicata per direttissima; cosa assolutamente non corrispondente alla realtà in quanto é si stato chiesto il giudizio direttissimo ma il processo non é ancora iniziato stante l’accoglimento della richiesta di termini a difesa. Da ultimo si sottolinea che la nota non solo rischia di influenzare un processo ancora da celebrare ma ha già scatenato una campagna di odio e razzismo nei confronti della mia assistita. È opportuno ribadire che i processi si fanno in Tribunale e non tramite comunicati stampa in TV o sui giornali e, fino alla condanna definitiva, vige il principio di innocenza”.