Le seconda provincia della Toscana per retribuzione annua ma che comunque resta sotto la media italiana: è la fotografia delle buste paga per i dipendenti a Siena che è scattata dalla Cgia di Mestre.
L’analisi è stata fatta per il 2021: in quell’anno i nostri lavoratori hanno guadagnato poco più di 21mila euro, con un -350 euro in meno rispetto alla media del Belpaese.
Nel ranking nazionale comunque ci posizioniamo bene: siamo 36esimi. E ad alzare i dati italiani è sicuramente Milano, la prima classificata, dove si guadagna più di 30mila euro. La medaglia d’argento è Parma che dista 6mila euro dalla città meneghina: in Emilia si guadagna 25mila euro all’anno.
Gli aspetti emersi dall’elaborazione eseguita dall’ufficio studi della Cgia su dati Inps “ripropongono una vecchia questione: gli squilibri
retributivi presenti tra le diverse aree del nostro Paese, come, ad esempio, tra Nord e Sud, ma anche tra le aree urbane e quelle rurali”, si legge in una nota.
Le disuguaglianze salariali tra le ripartizioni geografiche “sono rimaste perché nel settore privato le multinazionali, le utilities, le imprese medio-grandi, le società finanziarie/assicurative/bancarie che – tendenzialmente riconoscono ai propri dipendenti stipendi molto più elevati della media – sono ubicate prevalentemente nelle aree metropolitane del Nord. Le tipologie di aziende appena richiamate, infatti, dispongono di una quota di personale con qualifiche professionali sul totale molto elevata (manager, dirigenti, quadri, tecnici, etc.), con livelli di istruzione alti a cui va corrisposto uno stipendio importante”, prosegue la nota.
“Tuttavia- si spiega-, se invece di comparare il dato medio tra aree geografiche diverse lo facciamo tra lavoratori dello stesso settore, le differenze territoriali si riducono e mediamente sono addirittura più contenute di quelle presenti in altri paesi europei”.