Un bel rimbalzo per l’economia italiana nel secondo trimestre del 2021: +2,7%! Rispetto a qualche mese fa si allarga il consenso di una chiusura dell’anno in corso largamente positiva visto la vivacità della crescita ad oggi, portando il dato del PIL a un atteso 5,5%.
In effetti guardandoci intorno si respira una buona aria di ripresa, anche se la nebbiolina di incertezza è sempre presente. Di fatto, in questa nuova epoca ereditata dal virus, abbiamo ereditato anche molte contraddizioni e diverse abitudini di spesa che probabilmente continueranno ad accompagnarci per svariato tempo.
Abbiamo lasciato il 2020 con una riduzione totale dei consumi dell’11,7%, facilmente spiegabile da tutte quelle spese legate al tempo libero, alla mobilità, alla convivialità e alla socialità ridotte drasticamente dalle restrizioni e dalle chiusure. Sono soprattutto le spese legate alla mobilità ad aver influenzato profondamente viaggi e vacanze, tanto che la domanda estera di turismo è assolutamente lontana dai tempi pre Covid. Mentre – curiosità – l’alimentazione domestica che dal 1995 non faceva altro che scendere, è tornata in auge, tanto da esprimere oggi un ruolo di primaria importanza negli acquisti. Le spese che incidono di più sono quelle incomprimibili legate all’abitazione: manutenzione, affitto, bollette e utenze; anche in questo caso il dato registrato è il più alto degli ultimi 26 anni. Di aumenti soprattutto in bolletta ne abbiamo visti davvero molti!
Un’idea di benessere che ieri riguardava con frequenza attività e pasti fuori casa spostata all’interno dell’abitazione domestica che prospetta uno stile di vita forse non destinato a durare per sempre, ma che ha modificato significativamente il modo di fruire il tempo libero e accelerato l’utilizzo on line per acquisti di beni e servizi e pagamenti elettronici verso una strada di sicuro non ritorno.
Non devono stupire allora le continue notizie economiche che stanno disegnando altri scenari di vita e un altro benessere non solo economico, a partire dal rinnovo dello smart working già comunicato da molte aziende, vedi Apple da qui a gennaio 2022, piuttosto che l’apertura di supermercati fisici per Amazon che cavalca la tendenza statunitense del centro commerciale come punto di “ristoro” post lock down, per finire a banche che diventano sempre più botteghe finanziarie, dal momento che generano la maggior parte dei ricavi dalle commissioni sui prodotti finanziari invece che dal credito erogato.
Quanto spazio potranno lasciare tali dinamiche ai piccoli negozi fisici, alle botteghe artigiane, alle boutique eleganti, al rapporto umano tra commerciante e acquirente, sostituito dalla consegna del pacco lasciato fuori dall’uscio preferibilmente, perché non si sa mai con la pandemia?
In questa fotografia sono cresciute alcune spese obbligate a discapito di molti consumi liberi come i viaggi, l’autovettura, l’abbigliamento o le calzature. Insomma, ritrovare il senso della vita familiare, riordinare gli armadi, accorgersi che avevamo già (almeno buona parte di noi) vestiti e scarpe per almeno altri dieci anni, seppur ci svelano un tempo precedente di consumi a volte superflui, rivelano oggi un mondo che va avanti verso l’interno e non verso l’esterno. Con il carburante e le utenze sempre più cari e incentivi fiscali che per fortuna re innescano il lavoro delle imprese edili e dei professionisti di settore, in un vero e proprio boom tra richieste di ristrutturazioni e di miglioramento energetico per migliorare lo spazio familiare.
Quale nuovo mondo e quale benessere di vita ci aspettano domani?
Maria Luisa Visione