Un detenuto con problemi psichiatrici allocato nel reparto alta sicurezza del carcere di Ranza ha tentato di strangolare un agente del personale di polizia penitenziaria addetto alla vigilanza.
Lo comunica la Uilpa polizia penitenziaria di San Gimignano. Al detenuto, si spiega, “mesi fa era stato sequestrato un telefonino rinvenuto nella propria cella”. A scongiurare il peggio è stato “solo il tempestivo intervento degli altri agenti in servizio” ma “è stato comunque indispensabile trasportare l’agente al pronto soccorso con prognosi di cinque giorni”.
Il sindacato fa inoltre osservare “le condizioni nelle quali è costretta a lavorare la polizia penitenziaria cercando di gestire soggetti psichiatrici, senza aver fatto veri e propri corsi di formazione per fronteggiare questa tipologia di detenuti, i quali nonostante colti in flagranza di reato, continuano a commettere reati all’interno dell’istituto penitenziario certi che pene e sanzioni disciplinari non saranno all’altezza delle proprie azioni”.
“Il nostro plauso va a tutto il personale che ogni giorno lavora rischiando di essere malmenato, colpevole solo di far rispettare la legge dello Stato all’interno degli Istituti, ed un augurio di prontal guarigione all’agente vittima di questa vile aggressione – si legge-. Dopo tutte le violenze che subiscono le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che lavorano nel provveditorato Toscana-Umbria, ci si chiede se non sia il caso di preparare al meglio il personale con corsi di formazione atti a prevenire ed affrontare questi tipi di situazioni”.