“Causa un incendio nel reparto detentivo” nel carcere di Ranza, “è la protesta messa in atto da un detenuto alta sicurezza, già ubicato al reparto isolamento per provvedimento disciplinare, in regime aperto e recidivo in quanto responsabile di altri eventi critici nelle scorse settimane”.
Lo riferisce Pellegrino Stefano Sorice coordinatore territoriale UILPA P.P. di San Gimignano. “Provvidenziale l’intervento immediato degli agenti addetti al reparto -prosegue-. Con non poca difficoltà sono riusciti ad evitare il peggio estinguendo l’incendio mentre il detenuto continuava ad inveire minacciandoli. Nel frattempo sono stati messi in sicurezza sia gli infermieri che erano in sezione per la distribuzione della terapia sia gli altri detenuti ubicati nel reparto. Successivamente gli agenti hanno dovuto ricorrere alle cure dell’infermeria”
“Ancora una volta emerge l’alta professionalità degli Agenti di Polizia Penitenziaria in uno scenario critico per molteplici problemi – commenta il rappresentante sindacale-.Dalle problematiche legate alla struttura a quelle di approvvigionamento d’acqua potabile nonostante le promesse di un progetto che avrebbe consentito l’allacciamento di acqua e gas con il comune di San Gimignano ridimensionando la situazione di isolamento dell’Istituto. Manca una direzione e un comando in pianta stabile, oltre che un’organizzazione del lavoro adeguata che tuteli il personale. E a tutto questo si aggiunge la completa mancanza di confronti con le organizzazioni sindacali, anche in merito all’aggiornamento delle misure di prevenzione e diffusione del covid”.
“La Casa di reclusione di San Gimignano resta in bilico, in attesa, sospesa in un contesto incerto dove la dignità e l’importanza della Polizia Penitenziaria appaiono molto distanti da quelle che dovrebbero essere- prosegue-. Occorre dar risalto agli Agenti interessati e a tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che quotidianamente danno dimostrazione delle capacità professionali e del loro valore umano. Per quanto riguarda gli eventi critici purtroppo non ci si chiede più se qualcosa accadrà ancora, ma soltanto “quando?”, sperando che il peggio si riesca sempre ad evitare”.