“La situazione di criticità in cui versa il carcere di Ranza (San Gimignano) richiede la massima urgenza. In particolare, le carenze strutturali, la mancanza di organici adeguati del personale della polizia penitenziaria e il sovraffollamento di detenuti stanno causando ormai da anni gravissimi problemi di governabilità e vivibilità alla casa di reclusione”.
Per questo motivo la Consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale chiedendo di attivarsi prima possibile nei confronti del Governo per cercare una soluzione ai tanti problemi della casa circondariale.
“Purtroppo – spiega Rosignoli – all’interno del carcere alla situazione di sovraffollamento si somma la carenza di personale, con un basso rapporto tra il personale e i detenuti, queste due criticità insieme rendono spesso difficile garantire la sicurezza e la gestione efficace del carcere. Soltanto pochi giorni fa si è infatti verificato un caso di suicidio tra i detenuti. Accanto al perdurare di questi problemi ormai consolidati, altre significative criticità riguardano soprattutto l’approvvigionamento idrico e il riscaldamento della struttura; problemi spesso all’origine di episodi di tensione e violenza all’interno del carcere”.
“A questi due problemi – prosegue la consigliera Pd – pur non rientrando tra le strette competenze, l’Amministrazione comunale di San Gimignano ha dato piena disponibilità per contribuire alla soluzione. Sono state predisposte, in sinergia con la direzione della casa di reclusione, tutti i progetti per l’estensione della rete gas metano e dell’acquedotto a servizio della struttura carceraria, inviate da oltre due anni al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) per stipulare una convenzione, ad oggi, non è però pervenuta alcuna risposta ufficiale”.
“I ritardi del Dap – conclude Rosignoli – stanno rallentando la realizzazione di un’infrastruttura necessaria per assicurare acqua e riscaldamento adeguati al carcere di San Gimignano, rischiando di vanificare il lavoro dell’amministrazione comunale e della direzione del carcere per migliorare la vivibilità della struttura per il personale e i detenuti. Per questo chiedo alla Giunta che si attivi, in particolare con il Ministero della giustizia, per sollecitare la stipula della convenzione, in modo da poter garantire al carcere un approvvigionamento idrico ed energetico realmente compatibile con le esigenze di chi in quella struttura ci vive o lavora”.