Caso Asp, Piccini: “Valgimigli venga in consiglio comunale a spiegarci cosa accade”

“Sarebbe il caso che il presidente dell’Asp e del collegio sindacale relazionassero dettagliatamente l’accaduto al consiglio comunale o alla commissione competente, visto che è una azienda autonoma che non risponde né alla giunta, né al segretario generale essendo inoltre, il Consiglio comunale, responsabile della gestione complessiva del bilancio. Così come i suddetti dovrebbero farlo nei confronti della Regione”.

A chiederlo, in un articolo pubblicato sul suo sito, è il consigliere di Per Siena Pierluigi Piccini. L’ex-sindaco ha tirato poi in ballo il collegio dei revisori dell’azienda dei servizi alla persona. “Un po’ di confusione l’ha fatta”, dice Piccini che poi osserva come, in un verbale del 29 settembre, “i revisori affermano: “di modificare il regolamento di contabilità ove prevede, che le plusvalenze realizzate su beni immobili costituenti il patrimonio dell’Asp debbano essere accantonate in un fondo, senza transitare dal conto economico”. E continuano: “l’art 17 c.4 del regolamento di contabilità, di rango inferiore rispetto al codice civile che richiama i principi contabili per la redazione del bilancio, appare in contrasto con quest’ultimo”.

Da qui il consigliere si pone alcune domande: “perché il verbale non è firmato? E’ comunque valido? Lo sapevamo anche prima è che il Regolamento dell’Asp si articola su un principio di prudenza di cui bisogna prendere atto e, per quanto ci può riguarda, da apprezzare”. Ed ancora: “Il fatto poi che il verbale in oggetto sia stato pubblicato solo dopo che la questione ha preso una piega pubblica, non può non far ingenerare dei sospetti”.

Per Piccini “una buona gestione si fa tenendo in equilibrio i costi con i ricavi e non ricorrendo a proventi straordinari quali quelli di una vendita immobiliare. L’alienazione di beni dovrebbe andare, in una corretta gestione a interventi di natura strutturale (patrimonio con patrimonio) così come era stato precedentemente previsto per l’alienazione dell’immobile in oggetto. Resta comunque – aggiunge- il fatto che le regole date vanno rispettate e i regolamenti non si modificano secondo il bisogno. Inoltre, c’è da osservare che se si confrontano i dati del conto economico del 2021 con quello del 2020 si può facilmente vedere che sono tutti in peggioramento”.

“Ma questo modo -conclude Piccini- di fare non appartiene solo all’ASP purtroppo, un criterio che indebolisce lentamente gli enti più o meno istituzionali che lo applicano”.