Toscana

Caso Franci, l’Istituto tende la mano al Comune ma bacchetta Corsi: “Di quali procedure opache parla?”

“Non si capisce quali sarebbero le ‘procedure opache’ di cui ha parlato il vicesindaco. Sono accuse gravi, che gettano discredito sul Conservatorio. Rispetto alla procedura seguita per la nomina dell’attuale presidente ribadiamo che essa è stata pienamente rispettosa della normativa vigente e senza alcun elemento di criticità”.

Con un comunicato l’istituto Franci risponde subito alle parole dette dai rappresentanti del Comune durante la conferenza stampa odierna. Lo scambio di battute è in primis con il vicesindaco Andrea Corsi ma il dito viene puntato contro tutta l’amministrazione comunale. “Prendiamo atto che, con affermazioni del tutto generiche, si lanciano accuse gravi e infondate che colpiscono il nostro Istituto. Da parte nostra abbiamo sempre cercato la collaborazione e il dialogo con il Comune. Continueremo a farlo, pur riservandoci di tutelare il nome e l’operato dell’Istituto Franci in ogni sede”, dicono dall’Istituto sostenendo inoltre “di aver sempre improntato l’interlocuzione con il Comune alla massima trasparenza e correttezza” ed ancora “rispediamo al mittente l’accusa di aver messo in discussione la sintonia con l’amministrazione comunale. Un principio che, per altro, non può e non deve mai pregiudicare il diritto all’autonomia del Conservatorio, sancito dalla Legge”.

Il comunicato dell’Istituto non può non passare dal capitolo Sede: il Franci ribadisce la necessità di dover rimanere nel complesso di Sant’Agostino, una necessità che “nasce dal tipo di formazione e dalle peculiarità didattiche del nostro Istituto e non dalla rivendicazione di presunti ‘privilegi’ ai quali, in maniera del tutto impropria, è stato fatto riferimento durante la conferenza stampa”.

Sul tema però il Franci tende comunque la mano a Palazzo Pubblico: “Da parte nostra non verrà mai meno la collaborazione con il Comune, anche per cercare di risolvere la questione delle aule dell’Istituto comprensivo ‘Enea Piccolomini’, ma crediamo che questo percorso vada fatto con trasparenza e correttezza, senza mettere in discussione la funzionalità dell’Istituto e la qualità dei servizi offerti agli studenti”.

Dall’istituto concludono: “Il rischio è di veder compromesso il percorso di statizzazione dell’Istituto senza il quale la nostra comunità rischia di perdere un’istituzione storica e prestigiosa, fondamentale per la formazione e la crescita culturale della città”.

marco crimi

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