“Invito in ogni caso a non fare confusione tra ciò che un rettore compie nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali e ciò che scrive o dichiara come libero cittadino e in particolare come intellettuale e come studioso: solo nel primo caso l’esercizio del ruolo di vertice coinvolge, anche giuridicamente, l’Ateneo che il rettore rappresenta”.
Nella polemica che coinvolge il rettore eletto dell’Università per stranieri di Siena interviene in una nota stampa Pietro Cataldi, attuale rettore dell’ateneo. La polemica è iniziata dopo che Montanari, dimessosi per protesta dal Consiglio dei beni culturali per le nomina di Andrea De Pasquale alla guida dell’Archivio centrale dello stato, ha scritto, su Il Fatto Quotidiano, un articolo dove ha affermato che la “legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica”. Parole che hanno alzato un polverone con richieste di dimissioni e di revoca della nomina provenienti da più parti politiche.
Adesso arriva la presa di posizione di Cataldi, che in primis ha ricordato di essere ancora in carica. “Sono costretto a ricordare anche che i casi nei quali un rettore è costretto a dimettersi sono peraltro regolati da una legislazione severa e sono altamente formalizzati-prosegue-, e di certo non comprendono la valutazione di quanto affermato in prospettiva culturale o politica o storiografica. Mi pare dunque per più versi inaccettabile qualunque chiamata in causa dell’Università per Stranieri di Siena, e invito a rispondere a Tomaso Montanari nel merito degli argomenti in questione, aspettando per la valutazione della sua attività come rettore –la quale a mio giudizio sarà di alto e indipendente profilo– che la carica sia stata assunta, con il suo impegno strategico e gestionale”.
Tommaso Montanari “è stato eletto con l’87% dei voti, e che è dunque l’espressione di una larghissima maggioranza della nostra comunità universitaria, e che la nomina dei rettori è di esclusiva competenza ministeriale”.
Cataldi infine avverte: “nei casi in cui si manifestassero espressioni dannose all’immagine dell’Università per Stranieri di Siena, aggravate da errate definizioni del suo più alto organo istituzionale, l’Ateneo sarà costretto a difendersi dal danno di immagine nelle sedi competenti”.