Toscana

Caso Montanari, Forza Italia chiede la revoca delle nomina, Sena Civitas chiama in causa l’Università per stranieri

Non sembrano accennare a placarsi le polemiche legate alle parole del prossimo rettore dell’Università per stranieri Tomaso Montanari scritte in un articolo de Il Fatto Quotidiano.

Lo storico dell’arte, lo ricordiamo, parlando delle Foibe aveva detto che  la “legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica”. Parole che hanno alzato un polverone con richieste di dimissioni e di revoca della nomina provenienti da più parti politiche”.

Due gli interventi dalla politica locale. Il primo è di Forza Italia Siena che, in un comunicato, chiede al ministro dell’Università Maria Cristina Messa di revocare la nomina di Montanari. “Riteniamo che la sua negazione di una verità storica sia incompatibile con qualsiasi ruolo o incarico all’interno delle istituzioni universitarie”, precisano dal partito aggiungendo che Montanari “farebbe meglio a fare una profonda riflessione su quanto sia importante continuare a coltivare il ricordo di un’immane tragedia per troppo tempo negata ed ignorata e che ha visto la persecuzione di molti nostri connazionali, cittadini italiani di Istria, Fiume e della Dalmazia”.

Sul caso dicono la loro anche i membri di Sena Civitas. “Che un professore, prossimo rettore di un’Università conosciuta a livello internazionale, si esprima per affermare che una verità storica riconosciuta da anni dallo stato italiano viene usata strumentalmente non depone a favore della sua professione e del suo ruolo di educatore”, dicono. “Un conto sono le opinioni altro sono i fatti e cosa ci sia di strumentale nel ricordarli lo sa solo il Prof. Montanari che con tali affermazioni non solo ne sminuisce il valore ma dimostra un uso, questo si, strumentale e ideologico della storia. Questa è la cultura che si insegna?”. Sena Civitas chiama in causa anche le istituzioni cittadini e di dice “interdetta” dal loro “silenzio” e la stessa Università per stranieri: “Nessuno dei componenti di tale istituzione universitaria ha nulla da dire a proposito del “buon nome” o della “reputazione dell’Ateneo” dopo che, quanto detto dal Prof. Montanari, ha avuta risonanza non solo in Italia? C’è il detto che “chi tace acconsente” per cui dobbiamo dedurre che, qui a Siena, tutti coloro che hanno un ruolo politico, istituzionale e culturale, se “tacciono”, “acconsentono””, si legge.

marco crimi

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