“Le dimissioni di Franco Caroni mettono a rischio una storia che, se cancellata o compromessa, ci renderebbe tutti più poveri”. Paolo Fresu, jazzista italiano di fama internazionale, prende nuovamente una posizione sul caso del Siena Jazz e delle dimissioni del suo direttore artistico.
Il musicista è intervenuto in un post sui social: “Non ci fosse stata Siena Jazz non sarei il musicista che sono, e forse la mia vita umana e artistica sarebbe diversa. Siena è una istituzione fondamentale per la vita culturale del nostro Paese – scrive-. Non è solo un seminario ma piuttosto lo scrigno della storia jazzistica nazionale ed internazionale che contribuisce non solo a creare e formare musicisti ma soprattutto a studiare e catalogare uno stile musicale che ha oltre cento anni di vita”.
Franco Caroni, lo ricordiamo, nella sua lettera di dimissioni, aveva osservato come nel nuovo statuto, approvato in consiglio comunale, ci fosse “il pericolo collegato all’inserimento di modifiche non in linea con quanto obbligatoriamente richiesto dallo Stato per le istituzioni AFAM” perché “degradare il direttore artistico a semplice strumento è una modifica rischiosa con ogni conseguenza negativa ai fini del mantenimento in capo a Siena Jazz dell’accreditamento istituzionale”. Fresu aveva invece aderito alla petizione “Franco Caroni è Siena Jazz”, mobilitazione partita su Change.org, che chiedeva “che possa essere ricomposto il dissidio che si è aperto con il comune di Siena in merito all’approvazione del nuovo statuto; che le nomine artistiche e tecniche rimangano competenze degli organismi e non della politica; che si lavori unitariamente per garantire il futuro di questa importante istituzione; che si ripristini il dialogo e che Franco Caroni ritiri le sue dimissioni!”. La petizione ha raggiunto oltre 2600 firme