“Ormai è diventato un massacro, accadono continue morti sul lavoro, tutti i giorni. Siamo stanchi delle parole che tutti si affretteranno a pronunciare e scrivere, servono fatti veri e concreti”. A dirlo, in un comunicato, sono Fillea Cgil di Siena, le Rsu e i lavoratori del comparto lapideo di Rapolano Terme e Serre di Rapolano. Le sigle esprimono “la loro solidarietà alla famiglia dell’operaio deceduto sul lavoro in un laboratorio di marmo in provincia di Lucca, solidarietà estesa anche a tutte le maestranze del settore che si trovano di nuovo di fronte ad un dramma annunciato”, e chiedono “un’adeguata formazione a partire dall’età scolastica, una patente a punti per le imprese così da valorizzare quelle virtuose e il rafforzamento dell’attività ispettiva investendo nella prevenzione anche tramite l’integrazione delle banche dati disponibili”. Le organizzazioni poi concludono: “La sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere un problema da non affrontare per una cieca logica del profitto ma deve diventare un valore aggiunto per il mondo del lavoro e l’intera società”.
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