Convivenza sì, ma con il vero lupo. Coldiretti Toscana torna a chiedere uno sforzo legislativo a livello nazionale per consentire il contenimento di ibridi e canidi continuando a salvaguardare, così come accade già oggi, il lupo in purezza.
E’la posizione ribadita dalla principale organizzazione agricola regionale in occasione del webinar sulla difficile convivenza tra lupo e zootecnica e sulle prossime linee di indirizzo per difendere gli allevamenti. Al webinar ha partecipato Riccardo Burresi dell’ufficio segreteria della vicepresidenza regionale insieme al delegato dei giovani, Lorenzo Pavone. “Gli allevatori, dai tempi dei tempi, hanno sempre convissuto in pace con i lupi.
Ma oggi ci troviamo ad affrontare un fenomeno nuovo che è quello della proliferazione di veri e propri ibridi che sono i principali colpevoli delle razzie. – precisa il Presidente regionale, Fabrizio Filippi – Le predazioni sono la principale causa della chiusura di molti allevamenti ovini nel grossetano e nella nostra regione al pari dei cinghiali per le aziende agricole tradizionali con gravi ripercussioni sulla biodiversità, sull’occupazione e sulla manutenzione del territorio. Serve una svolta e questa svolta può arrivare solo dalla modifica della legge nazionale. Apprezziamo gli sforzi della Regione Toscana ma la soluzione non possono essere le recinzioni ed i risarcimenti: così si perde la caratteristica principale degli allevamenti che è quella del pascolo allo stato brado e dei prodotti delle aziende zootecniche. Coldiretti tornerà a chiedere alla politica, in particolare ai parlamentari eletti Toscana, un impegno preciso per consentire la modifica della legislazione nazionale in materia. La salvaguardia del lupo come specie protetta non può gravare sulle spalle del mondo agricolo”.
L’incontro molto partecipato ha fatto emergere anche le dimensioni del fenomeno. Gli allevatori maremmani e senesi sono i più “colpiti” dalle predazioni. Due terzi delle predazioni denunciate e risarcite dalla Regione Toscana negli ultimi sei anni hanno riguardato allevamenti attivi in provincia di Grosseto con oltre 1,8 milioni di indennizzi e Siena con 1 milione circa su un totale di 3,6 milioni di euro complessivi. 240 le segnalazioni di avvistamenti di lupi, canidi o ibridi da quando è stato attivato il numero verde della Regione Toscana: due al giorno.
Il webinar ha permesso inoltre di focalizzare l’attenzione sul fenomeno delle predazioni e delle misure che la Regione Toscana ha messo in campo, ha migliorato o intende migliorare su sollecitazione di Coldiretti come la semplificazione per ottenere gli indennizzi che saranno erogati entro 60 giorni dalla presentazione della denuncia e non più dopo anche 18 mesi, la novità della task force lupo, molte più risorse economiche per la prevenzione come le recinzioni e strutture mobili notturne ed il progetto di realizzare in particolare nei territori più interessati come Grosseto, Siena ed Arezzo locali di stoccaggio delle carcasse a carico della Regione Toscana.
In valutazione anche risorse per l’addestramento dei cani da guardia ed anche il pagamento degli indennizzi da danni indiretti ovvero le spese veterinarie sostenute dall’allevatore. Tra i punti al centro di un forte dibattito quello degli indennizzi per i danni indiretti: “tra i danni indiretti – chiede Lorenzo Pavone- devono essere riconosciuti anche la mancata produzione di latte o gli aborti. Danni che oggi la normativa non prevede e nei confronti della quale è necessario intervenire. Diamo atto al vice presidente ed assessore all’agroalimentare, Stefania Saccardi per aver preso di petto l’emergenza predazioni così come l’emergenza cinghiali mettendoci testa e risorse. – Il dialogo ha portato ad alcuni provvedimento che vanno nella direzione di intervenire laddove è possibile nel limite del perimetro della legislazione nazionale”.