Tutto pronto per la 35esima edizione della Sagra Della Miseria di Colle di Val d’Elsa. Per tutti e quattro i fine settimana di giugno, dalle ore 19.30 di ogni sabato e domenica, Piazza Santa Caterina d’Alessandria sarà animata da cene e divertimento.
La Sagra della Miseria è un’iniziativa gastronomica dedicata alla riscoperta dei piatti poveri tipici della cucina toscana. L’idea nasce da tre amici della parrocchia di Colle Alta che decisero di far scoprire a turisti e colligiani quelli che erano i sapori di un tempo. Viene rinnovata ogni anno e pian piano si è estesa a tutta la comunità valdelsana, coinvolgendo nell’organizzazione soprattutto i giovani.
Tra trippa e fiori fritti, si può vivere il vero senso di comunità; la sensazione di essere una vera piazza di paese con tutti i colori, sapori e suoni di un antico borgo medievale. Le donne e gli uomini che lavorano in cucina, al banco per la distribuzione ed i ragazzi che puliscono i tavoli continuano questa festa, ormai diventata una tradizione, per finanziare la festa di fine estate della comunità, la festa della Madonna Addolorata.
Nella suggestiva e caratteristica cornice di Piazza Santa Caterina d’Alessandria, nella parte alta della città, per la Sagra della Miseria l’ingresso è gratuito. Presso lo stand, o per meglio scrivere “il capanno”, si potranno gustare, a prezzi popolari, piatti come zuppa di pane, zuppa di ceci, zuppa di farro, panzanella, pappa col pomodoro, porchetta, bruschette all’olio e al pomodoro, acciughe sott’olio, baccalà, polpette di carne, fagioli all’uccelletto e salsicce, fagioli bianchi, verdure fritte, vino locale e crostata.
Quest’anno la Sagra della Miseria ha deciso anche di dedicare un fine settimana alla raccolta di fondi per i rifugiati ucraini, in collaborazione con la Caritas e la Confraternita della Misericordia di Colle di Val d’Elsa.
“Una decisione che è stata presa da parte di tutto il comitato organizzatore – afferma Don Giuseppe Acampa, parroco dell’Unità Pastorale delle Parrocchie di Colle Alta – come parrocchia stiamo già accogliendo molte famiglie ucraine, questo vuole essere un ulteriore segno non solo di vicinanza, ma di integrazione ed accoglienza. Le porte delle nostre chiese sono sempre aperte per il prossimo e per questo abbiamo deciso di farlo anche per le nostre tradizionali iniziative. Inoltre, posso anticipare che per quelle giornate saranno preparati anche dei tipici piatti ucraini da alcuni di coloro che in questo momento sono accolti dalla nostra parrocchia”.