“Dovremo subito affrontare alcuni argomenti. In primo luogo quello della diretta televisiva della Rai. Dobbiamo iniziare a lavorare su un nuovo rapporto di collaborazione per assicurare la diretta televisiva anche per le carriere di questo anno”.
Al tavolo di Antonio Carapelli, priore della contrada della Tartuca e nuovo presidente del Consorzio per la Tutela del Palio, è la stipula del contratto con la Rai il dossier principale. L’accordo tra Consorzio e televisione pubblica è scaduto due anni fa. Nel 2021 ci fu una proroga ma non vennero corsi i Palii. Si dovrà quindi tornare a confrontarsi con la Rai. E a lavorare su un nuovo patto ci sarà l’ex-capitano ed ex-governatore dell’Oca Fulvio Bruni, nuovo amministratore delegato dell’area immagine.
Bruni è uno dei componenti della squadra che affiancherà Carapelli per questo triennio. Gli altri sono Paolo Bartolini, ex- priore del Leocorno e amministratore delegato del marchio, Simone Bari, ex-priore del Valdimontone e delegato alla Città dei Mestieri, il priore della Chiocciola Marco Grandi(nominato vice-presidente), l’onorando della Civetta Andrea Bonacci e quello della Torre, Antonio La Marca.
“Ci troviamo di fronte ad un anno che porterà alla rinascita e alla ripresa delle nostre attività che purtroppo avevamo interrotto nel periodo di pandemia. E cercheremo di intraprendere il lavoro consueto e realizzare anche qualcosa di nuovo”, ha proseguito Carapelli, erede  dell’attuale Rettore della contrada del Bruco e del Magistrato delle Contrade Gianni Morelli che ha guidato il Consorzio durante i mesi difficili della pandemia. Adesso invece la gestione di Carapelli sarà segnata dalla ripartenza, con il sempre più probabile ritorno del tufo in Piazza nel 2022. “Intraprendo questo mandato portando avanti il buon lavoro di Gianni e degli altri esponenti del cda. Senz’altro coglierò i loro insegnamenti per portare avanti il mio mandato”.
L’onorando di Castelvecchio ha indicato poi altre priorità : “Dobbiamo salvaguardare i simboli della Festa che sono attaccati da persone che non hanno compreso il significato della nostra tradizione -aggiunge-. Cercheremo di coinvolgere la cittadinanza con ulteriori iniziative per fare capire che la vita del Consorzio è funzionale a ciò che viene fatto dalle contrade”.