“La comunità degli studenti dell’università per stranieri è composta da studenti da oltre 100 nazioni nel mondo. Ci sono anche gli studenti cinesi che sono graditissimi, che sono mescolati agli studenti italiani e anche a quelli di altri paesi e che sono qui da diversi mesi non rappresentando un rischio aggiuntivo alla nostra salute”. E’ ritornato a parlare – lo ha fatto nuovamente con un video di youtube – il rettore dell’Unistrasi Pietro Cataldi. Qualche settimana fa aveva espresso la solidarietà dell’ateneo alle famiglie cinesi ricordando che il virus della discriminazione, del pregiudizio e della discriminazione fosse più pericoloso.
Tre le linee di comportamento che Cataldi consiglia ai suoi studenti: la prima è quella di rimanere lucidi ricordandosi sono maggiori le morti causate dall’influenza; la seconda è quella di mantenere comunque alta l’attenzione e non sottovalutare il problema – Cataldi ha chiesto ai suoi studenti di non andare in zone dove sono avvenuti contagi, di non tornare da regioni dove ci sono casi di infezione e di adottare nella vita quotidiana i normali comportamenti prudenziali-. “Il terzo lavoro da fare infine è non cadere nell’errore di discriminare paesi ed etnie come portatori di malattie – conclude Cataldi-. Tutti possono essere malati, i virus non conoscono confini paesi, nazionalità. Il rimanere solidali è la difesa più grande che abbiamo”.